Un anno della vita agonistica di Leo Fioravanti riassunto in 18 minuti di immagini e musica. Dico della vita agonistica perché le riprese di surf messe insieme nell’highlight reel prodotto da Tommaso Geraci (che ha dovuto sintetizzare 7/8 ore di girato) sono state fatte prima, durante e dopo le gare del Championship Tour. Riconoscerete tanta Australia e Hawaii tra gli spot filmati, con anche una buona fetta di Europa tra Francia, Spagna e Italia. È difficile per un surfista professionista avere delle finestre di tempo in cui inserire un viaggio dedicato solo a filmare onde epiche, tubi e manovre in freesurf: “Vorrei trovare i momenti per partire – ammette Leo -, viaggiare fa parte del mio stile di vita da quando ero un bambino anche se farlo per seguire il Tour è diverso. Se non avessi dovuto operarmi un’altra volta questi mesi sarebbero stati ideali per raggiungere qualche meta particolare”. A proposito di infortuni, Leo Fioravanti sottolinea un impedimento non trascurabile: “Quando surfi le bombe o provi a staccare air altissimi la percentuale di rischio di infortuni si alza vertiginosamente. Spingersi al limite pensando solo alla spettacolarità del gesto tecnico ripreso in video è pericoloso”.
In fondo al best of della stagione troviamo la session in uno spot da big wave affacciato sulla costa basca, dove Leo è protagonista di un wipeout assurdo: “Premetto che sarebbe stato il tubo più grosso della mia vita, non ho mai avuto una visione del genere. Proprio per questo devo dirti che ero talmente carico, gasato e volenteroso di urlare che non mi sono nemmeno accorto di quanto tempo sia passato prima di tornare in superficie”. Leo Fioravanti poi aggiunge un altro paio di informazioni utili a descrivere l’unicità della situazione: “La mattina non sono voluto entrare, era veramente fuori controllo. C’erano in acqua un paio di locali ma ho pensato: no no, non è per me. Su quell’onda del pomeriggio tutti mi hanno urlato di partire, quando sono caduto ho pensato di essermela cagata. Sono tornato sul picco dicendo: ragazzi non ci crederete, ho sbagliato l’onda della vita. Invece poi ho rivisto in video e sono sicuro che non si potesse fare tanto di più”.
Avrete notato come Leonardo e Tommaso in questi ultimi giorni di social si siano spesso rivolti al pubblico, incentivando il confronto e lo scambio di idee. Cosa ne sarà venuto fuori? “C’è tanta voglia di interagire per acquisire nozioni pratiche, adesso vorremmo fare qualche video per aiutare i surfisti che seguono il canale YouTube”. In che modo? “Mettendo a disposizione la mia conoscenza del surf, che può essere utile anche a surfisti come te per capire come migliorare una certa curva, come eseguire quella determinata manovra e via dicendo. Nonostante tutto dovete tener presente che io non sono Nic Von Rupp, non sono un content creator ma un surfista professionista del World Tour”. Adesso che il Tour è fermo e Leonardo sta recuperando dall’intervento alla caviglia rimane del tempo per sperimentare nuovi format: “Filmerò un Q&A la settimana prossima. Sì tu mi dici di guardare quelli di Luis Sal, me ne aveva già parlato anche Tommy: è bravo, non lo conoscevo. Fa ridere”.
Nessun problema per la musica, per cui sembra che sia stata tracciata una linea chiara e precisa: ogni video ha la sua identità perfettamente espressa dal mood della colonna sonora. Da casa Fioravanti confermano: “Rispetto ai vlog precedenti qui c’era solo tanta azione carica di energia. Come i beat scelti da Tommy, che è stato bravo ad arrangiarsi con le librerie copyright free. Non abbiamo i budget della produzione di John John, che comunque è il numero uno, ma la musica giusta fa metà del video”.