Alberto Carmagnani è un ninja: si muove silenzioso e di soppiatto, non lo vedi, passa e se ne va veloce come il vento ma lascia la sua firma. Un ingegnere navale con la passione per la fotografia, che per un periodo della sua vita si è anche aggrappato a quel talento: “C’è stato un momento in cui ero in cassa integrazione e per arrotondare facevo il fotografo soprattutto ai matrimoni, che sono difficilissimi da scattare. Lì ho imparato a muovermi senza farmi notare”. A prescindere comunque Alberto preferisce evitare di finire davanti alla macchinetta, caratteristica in controtendenza rispetto ai fotografi, videomaker e registi del surf, sempre più personaggi e star dei social.
Come racconto nel podcast, è emblematico pensare che nonostante avessi parlato più volte con Alberto tramite Instagram e Whatsapp, non sapevo come spiegare a chi faceva l’accoglienza al SSFF di Milano come fosse fatto fisicamente. L’Ingegner Carmagnani commenta: “Ricordati però che sono ligure, quindi di base mi piace farmi i fatti miei. E sono anche al di sopra della media (sorride, ndr)”. Questo tratto del suo carattere me lo rende automaticamente ancora più simpatico, una persona concreta con guizzi di creatività fuori dal comune.
Scrollando il feed di Instagram saprei subito riconoscere una foto di Alberto Carmagnani. Non si preoccupa troppo del gesto tecnico, della sezione dell’onda, della potenza o dell’esecuzione della manovra: gli importa più di raccontare una storia. E questo è la fotografia, la sua massima ambizione (soprattutto per contrastare l’attuale egemonia del video) deve essere coinvolgere, interessare, invitare lo spettatore a soffermarsi per capire. Per un surfista è impossibile non prestare attenzione, perché non mancano mai:
- Una bella onda
- Un surfista spesso irriconoscibile
- Un contesto da analizzare
Quale surfista non vorrebbe indovinare la location di una bella onda analizzando il contesto in cui è inserita? È una tentazione troppo grande, un gioco a cui giocherei per ore con i miei più cari compagni di surf trip. Il fatto che il surfista sia spesso irriconoscibile è importante da dire per due motivi: 1) se lo riconoscessi saprei che spot frequenta di solito, da che zona proviene e 2) la vera protagonista della fotografia di Alberto Carmagnani è l’onda.
“Lavorando in ufficio non riesco durante la settimana a passare troppo tempo sullo spot, quindi la maggior parte delle mie foto sono scattate di passaggio: andando o tornando da lavoro, in pausa pranzo. Le onde che fotografo sono quasi tutte in contesto cittadino, a me piace includere particolari per raccontare il posto e rendere riconoscibile l’immagine. Pensa che non ho nemmeno lenti lunghe, uso un obiettivo 35mm che nel surf non sarebbe molto indicato”. In un marasma di foto tutte uguali, noiose e ripetitive, troppo incentrate sull’esibizione sportiva dell’atleta, Alberto Carmagnani porta originalità e riesce a zoommare nella storia allontanandosi dal soggetto principale della stessa. A pensarci bene, è un fantastico paradosso. In effetti mi confessa che “le foto strette di surf puro passano troppo velocemente”. Aggiunge anche un’osservazione non banale: “In Liguria le onde frangono molto vicino alla costa e la città è sempre subito dietro, a fare da quinta, come a teatro”.
Un’altra particolarità da attribuire ad Alberto, è che riesce serenamente a pubblicare immagini di spot molto localizzati, considerati anche secret, senza che nessuno batta ciglio. O forse accade ma sembra che lui sia molto sereno ed in controllo della situazione: sapete quante volte mi è capitato di dover trattare con i local di un’onda (anche sputtanata) per pubblicare delle foto? Ufff, decine e decine di volte. Ma come fa il Carmagnani? “Sai Capo Marina che è una delle mie onde preferite è uno spot talmente particolare che per fare selezione non serve il localismo, devi avere il livello per entrare e non farti male. Elimini il problema alla radice. Una cosa a cui invece sto molto attento è il rispetto per i fotografi professionisti: quando trovo un collega che vive vendendo foto di surf non pubblico i miei scatti finché non escono i suoi, questo è importante”.
Il podcast con Alberto Carmagnani registrato all’House of Vans Surf & Skate Film Festival di Milano è disponibile su Spotify e YouTube.