Il surf ed il tempo sono strettamente legati, il nostro sport ne è dipendente sotto ogni punto di vista. L’incessante ticchettio dell’orologio segna le nostre giornate, è una continua rincorsa ad un unico obiettivo: trovare del tempo libero per poter prendere quella dannata onda che sta srotolando fuori dalla finestra dell’ufficio o a qualche ore di distanza nell’unico giorno di libertà della settimana. Ma il tempo nel surf ha molte forme diverse ed un peso specifico che può diventare un macigno da spostare.
Migliorare nel surf è frustrante e per fare un piccolo passo potreste impiegare anni.
Da quanto tempo surfate? Avete mai avuto quella sensazione usciti dall’acqua di non progredire mai? Il surf richiede tantissimi sforzi, ore ed ore di pratica, migliaia di chilometri macinati ed in cambio vi offre pochissimo. Anni interi prima di passare da una tavola lunga ad una più corta, wipe-out dopo wipe-out prima di riuscire a fare un take-off come si deve. Poi arriva la parte difficile, una volta presa dimestichezza e dopo aver guadagnato un po’ di confidenza tra le onde bisogna far fronte al problema più grande: manovrare quella cazzo di tavola.
Le fondamenta sono difficilissime da costruire.
Prendete come esempio la cosa più semplice: tagliare l’onda. Qui entra in gioco il flow, quel movimento sinuoso e bello da vedere (Mikey February e Rob Machado potrebbero surfare andando semplicemente dritto) e che vi permette di scivolare sull’onda superando facilmente le sezioni e regolando la vostra velocità. Già perché il surf, anche nelle piccole cose, è tutta questione di tempismo. La pompata è un movimento all’apparenza semplice e di poco conto per un inesperto ma che in realtà è la base su cui costruire il vostro progresso e senza la quale migliorare è praticamente impossibile.
L’illusione di saper surfare.
Provate a costruire un palazzo senza le fondamenta, impossibile no? Bene, il surf è bastardo perchè anche senza le basi vi darà l’illusione di poter scivolare sulle onde. Al contrario di qualsiasi altro sport, dove solitamente si pratica quasi sempre con persone del proprio livello e in ambienti controllati, nel surf ci si può trovare a praticare con accanto l’11 volte campione del mondo Kelly Slater in uno spot come Supertubos. Quante volte avete sentito l’amico che vi dice: “Oggi mare epico, onde incredibili, c’erano pure Medina e Fioravanti sul picco con me”.
Ma quante onde ha preso veramente? Aveva il livello per stare lì? Ovviamente no, ma l’essere riuscito ad entrare magari lo ha portato a credere che anche lui sia un bravo surfista, non facendolo focalizzare sugli aspetti da migliorare per poter surfare meglio. Non fatevi ingannare, non fate il passo più lungo della gamba. Prendetevi il vostro tempo per migliorare, nel surf non si possono bruciare le tappe.
Rivedersi è fondamentale.
“Dai ma non me l’hai preso quel curvone che ho fatto? Non ci credo, non mi hai preso il floater? E L’air?” – “Ma che air? Hai lanciato via la tavola”. I surfisti, soprattutto gli amatori come noi, hanno un gran problema ad ammettere i propri limiti. Riguardando le clip della propria session possiamo capire dove sbagliamo, rendersene conto soltanto con il proprio feeling sulla tavola è impossibile. Affidarsi ad un coach che vi farà la video analisi può essere un’ottima idea per progredire meglio e più velocemente. Pensate che i professionisti si facciano riprendere solo per postare le clip sui social network? Siete fuori strada. Ogni surfista professionista ha un filmer o un coach che lo riprende durante ogni session e la motivazione è semplice: rivedersi, capire l’errore, andare in acqua e cercare di fare meglio.
Ore ed ore passate a riguardare i movimenti, correzioni ad errori minimi che possono compromettere l’esito di una heat. Il surf è uno sport dove anche il ritardo nel muovere un braccio oppure un piede spostato di 1cm può avere effetti negativi sulla prestazione. Tempo, determinazione, pazienza, calma. Anche in questo caso la vocina che vaga per la vostra testa di voler fare quella determinata manovra che avete visto in un video deve essere messa a tacere. Bisogna andare a piccoli passi e se volete migliorare veramente dovete prendervi il tempo di migliorare il vostro surf step by step.
Migliorare velocemente è possibile?
Avete mai sentito il detto che dice “Gatta furiosa fa figli ciechi”? Il concetto è il solito. A meno che non abbiate giornalmente le onde davanti casa, possiate dedicargli almeno 2 ore ogni giorno e viaggi regolari, mettetevi l’anima in pace. Per migliorare nel surf serve tempo, pazienza, dedizione e sacrificio. L’altra soluzione è quella di iniziare da piccolissimi, ma se state leggendo questo articolo probabilmente avete già superato quella fase. Surf pool? Per noi italiani potrebbero diventare una possibilità nel futuro prossimo, al momento però possiamo accontentarci solo dei viaggi. In alternativa potete accantonare il sogno di diventare bravi e semplicemente andare in mare per divertirvi.