La otto volte campionessa del mondo Stephanie Gilmore lascia Roxy e torna a Rip Curl grazie ad un accordo multimilionario. No, non è un titolo click bait. L’annuncio che nessuno si aspettava è arrivato proprio così: “We are proud to announce a groundbreaking 8-year, multi-million dollar deal with eight-time world surfing champion, Stephanie Gilmore.” Secondo molti fan, un modo non proprio elegante di presentare una nuova atleta che entra a far parte di un team. Rip Curl però lo ha fatto di proposito e con un’idea ben precisa in testa. I grandi marchi di surf vengono costantemente accusati di non essere più core e di guardare solo al business. Investire in una surfista come la Gilmore e dare prova di uno sforzo economico importante, secondo l’azienda di Torquay, è un’operazione che stabilisce un nuovo standard nel mondo delle sponsorizzazioni e che permetterà grazie all’esperienza dell’atleta una grande crescita nell’innovazione di prodotto e non solo.
“Mentre Rip Curl e Stephanie Gilmore intraprendono insieme questa avventura senza precedenti, la comunità del surf attende con impazienza l’innovazione, l’ispirazione ed i momenti maestosi che sicuramente emergeranno da questo accordo storico.”
Le dichiarazioni di Rip Curl in merito al nuovo deal con la Gilmore
L’addio al tour e l’anno sabbatico
All’inizio della stagione della WSL è arrivata la notizia che due colossi del surf mondiale come la Gilmore e la Moore avrebbero abbandonato il World Tour. Dopo le due sconfitte consecutive (di cui una maturata proprio contro la Gilmore), la decisione di Carissa era piuttosto scontata. A sorprendere tutti è stato l’abbandono di Stephanie che non aveva mai palesato nessun malumore. La giustificazione a questo anno di stop è stata in realtà molto semplice: “Dopo così tanto tempo nel tour vorrei concedermi un periodo per me stessa e per poter inseguire le onde in destinazioni da sogno.” I più maliziosi pensano che il suo stop sia stato pianificato a tavolino proprio dal nuovo sponsor. Il motto di Rip Curl, coincidenza strana, è proprio “The Search” e calza a pennello con lo stop ed il desiderio di Stephanie Gilmore di passare un anno off dal tour. Se così fosse, l’ufficio marketing merita un premio. Missione compiuta.
Perché questa sponsorizzazione potrebbe essere una svolta?
Chi lavora nel mondo del surf ha bisogno del rispetto del movimento. Questa è una delle regole non scritte del nostro ambiente. Al contrario di quanto fatto dalla maggior parte dei brand settoriali, Rip Curl si è sempre distinta rimanendo un marchio molto surf-centrico e rinunciando a volte ad un pizzico di appeal. Mentre il gruppo Boardriders cacciava i propri riders e scappava dagli eventi del WCT, l’azienda australiana ha continuato imperterrita a supportare le tappe ed a rinnovare i contratti dei propri atleti. Nessuna collaborazione con marchi fashion né lancio di prodotti appariscenti, solo qualità e sostanza. Un comportamento fedele che i surfisti incalliti hanno sempre apprezzato. Ora che le multinazionali del surf sono in crisi e che la scelta di utilizzare gli influencer dei social si sta rivelando un totale fiasco, l’operazione di Rip Curl di riportare a casa Stephanie Gilmore pagandola profumatamente potrebbe innescare una serie di effetti a catena.
Nonostante i surfisti ormai siano delle star, un contratto multimilionario come questo è merce rara. In pochi nel mondo del surf possono vantare uno stipendio da 800.000 dollari l’anno (ok, sono dollari australiani, ma sempre 800.000 sono).