Il negozio di Album Surfboards a San Clemente sembra un museo di arte contemporanea. L’inconfondibile tocco di Matt Parker si riconosce immediatamente nella scelta del design minimalista, chiaramente volto ad esaltare forme e colori degli oggetti in primo piano: le tavole da surf. Adiacente allo spazio di Album si trova una stanza dedicata ai prodotti di Xo Coco, il brand di tavole da surf per donne co-fondato con Coco Oh. Sul retro sorge una struttura che sembra un garage, ma dove si cela in realtà la shaping room di Matt Parker, che la prima volta ci aveva dato appuntamento proprio lì: “Venite al parcheggio sul retro, lavorerò fino a tardi”. In effetti è buio, non c’è nessuno nei paraggi, il negozio è chiuso. Timidamente entriamo nel garage e sulla destra ci troviamo una rastrelliera di tavole pronte per la resinatura. La curiosità ci assale, sbirciamo nomi e misure: è il quiver di Koa Smith, un mix di tavole ibride per spiccare il volo e step-up per cacciare tubi fuori misura. Giriamo l’angolo e bussiamo alla porta di Matt, che sta rifinendo un tail asimmetrico.
Prima di partire per la California abbiamo tirato giù una lista di persone che avremmo voluto intervistare. Ci siamo messi in contatto prevalentemente via Instagram. Quasi tutti si sono detti interessati, alcuni non erano disponibili. Conner Coffin ad esempio stava partendo per un trip a Porto Rico, Dane Gudauskas aveva appena avuto un figlio. Victor Bernardo (ospite della prossima puntata di El Camino Real) si è subito esaltato, mentre a Matt Parker siamo arrivati tramite un amico. La cosa sorprendente è che questo nostro amico, Lorenzo, non conosceva personalmente il fondatore di Album: “L’avevo contattato per farmi fare una tavola qualche anno fa, rispondeva sempre e subito, era proprio lui a gestire le email. Forse ora che il brand è diventato super famosa non sarà più così, ma fammi provare”. Lorenzo riprende in mano quella corrispondenza e mi mette in copia, presentando Tuttologic Surf. Matt risponde due o tre giorni dopo, dicendosi disponibile a registrare un’intervista.
Da uno shaper visionario ti aspetteresti un atteggiamento altezzoso, invece Matt Parker riesce a conciliare genialità e modestia, non si sottrae a nessuno. È stato talmente gentile da lasciarmi in prestito una delle sue tavole, shapate per sé: “Provala e se ti piace magari ti faccio un prezzo”. Un fishone quad piatto e voluminoso, con un caratteristico step-deck e rail pinchati, sul quale a Rincon ho preso alcune delle onde destre più lunghe della mia vita. Non so se fosse la tavola o l’onda, probabilmente la somma delle due, ma è stata una session memorabile.
Quando gliel’ho riferito mi ha fatto il prezzo, chiedendomi una cifra intorno ai 1000$. A quel punto però avevo già comprato due tavole e soprattutto non avevo spazio nella sacca per riportarne a casa una quarta, quindi ho desistito. Mille dollari per una tavola usata (comunque in ottime condizioni) sono tanti, ma meritati. E non lo dico io ma a certificarlo è il mercato che permette ad Album di vendere circa 2000 tavole l’anno a cifre che vanno dai 1100 ai 2000 dollari. Tutte tavole fatte solo ed esclusivamente a mano, senza l’ausilio di macchine a controllo numerico. Questa è un’altra notizia sorprendente, perché il volume di produzione è altissimo.
Ma ripartiamo dall’inizio, torniamo all’intervista. Di seguito riportiamo un estratto del podcast registrato con Matt Parker di Album disponibile su YouTube e Spotify.
Da dove viene il nome Album?
Prima di costruire tavole ho avviato un’agenzia di design, che si chiamava appunto Album. Mi piaceva la parola perché mi dava l’idea della complessità di un progetto, come un album musicale no? All’università ho studiato design, arte, pittura e mi piaceva sperimentare. All’inizio facevo tavole solo per gli amici, poi spinto dalla passione mi sono fatto prendere la mano.
Anche tu credi che un grande shaper debba necessariamente surfare forte?
Io credo che per costruire una tavola sia sufficiente essere un bravo artigiano. Se sai come utilizzare gli strumenti, hai la mano e la tecnica, il risultato del tuo lavoro sarà senz’altro soddisfacente. Invece per concettualizzare un nuovo modello, per capire come si progetta una tavola che sappia fare il suo lavoro, allora lì sì devi conoscere approfonditamente il feeling della surfata.
Chi è stato per Album ciò che Craig Anderson è stato per Hayden Shapes? Chi è stato il primo ambassador a legittimare le tue tavole?
Ti dico Josh Kerr, senza esitazione. Josh è stato il primo atleta con una solida esperienza nel CT a sposare la nostra visione. Impossibile dimenticare le prime clip di Josh in Indo con 3, 4 metri d’onda e dei fish Album 5.2, 5.3. Josh Kerr è un talento estremamente sottovalutato. E ti racconto questa storia, un aneddoto divertente: di tutte le volte in cui ho surfato con lui, non gli ho mia visto perdere un’onda che aveva cominciato a remare. È affascinante vederlo muoversi in acqua perché ha una capacità di lettura fuori dal comune, riesce ad essere sempre nel punto giusto.
Da Josh Kerr passiamo a Coco Oh, con cui hai addirittura lanciato un brand. Come siete arrivati dopo tutti questi anni a capire che ci fosse bisogno di tavole da surf specificamente progettate per le donne?
È più semplice di quanto sembri in realtà: io sono alto 1.89 metri e peso 86 kg, mentre Coco è 30 centimetri più bassa di me. Io porto il 46 di scarpe, lei il 37. Per anni Coco che ha una surfata potente e dei fondamentali magnifici, ha surfato anche in gara con tavole ridimensionate ma basate su misure pensate per la corporatura di un uomo. Non è così automatico, non è sufficiente scalare i rapporti se parti da un riferimento sbagliato. Le tavole di Xo Coco sono cucite sulle proporzioni del corpo di una donna, che mediamente ha le spalle più strette o le braccia più corte, così come dei piedi più piccoli. Abbiamo riscontrato che Coco con le nuove tavole riesce ad essere più efficace e incisiva nella surfata, la differenza è evidente.
Con Coco avete subito trovato un’intesa mi sembra di capire, mentre con Jack Freestone? In un’intervista di Stab abbiamo sentito Jon Pyzel definire Jack Freestone il surfista più problematico con cui abbia mai lavorato, raccontava fosse impossibile fargli le tavole e accontentarlo. È così?
Jack è la persona più semplice e umana che conosca, gli voglio bene come se fosse un fratello. È un ragazzo che si preoccupa sempre di chi gli sta intorno, al contrario della maggioranza degli atleti professionisti, che sono dei gran egocentrici. Mi fa ridere pensare a questa storia perché quando Jack usava le Pyzel, non era Jon a fargli le tavole perché Jack prendeva le tavole dalla factory di Pyzel in Australia. Perciò arrivare a dire che era difficile lavorare con lui…non lo so, non ha senso. Ma poi se hai un team di atleti che promuovono il tuo marchio, vedere come riescono ad esprimersi con le tavole che gli metti a disposizione per me è una soddisfazione unica.
Come riesci ancora oggi a seguire ogni custom order?
Ci riesco perché lavoriamo molto, io ed il mio straordinario team. Lavoriamo 60, 70 ore alla settimana. Ma è soprattutto la passione a tenerci vivi. A me ad esempio piace da morire costruire tavole per persone con cui ho avuto un rapporto personale. Di certo questo non ti aiuta a diventare più ricco, non è un qualcosa che puoi misurare in dollari. Però mi fa star bene, ho l’impressione di fare qualcosa di significativo.
Soddisfazione 10…i conti poi però quadrano?
Non esisterà mai una surfboard factory miliardaria. Se sei un imprenditore e vuoi fare soldi, non iniziare proprio col surf. Il business model di Album punta a ridurre le mediazioni, perché quando una tavola passa per un negozio nessuno ci guadagna: né io che produco, né tu che vendi. Non funziona. Per questo anche è importante il rapporto diretto col consumatore, per questo parli direttamente con Matt. Inoltre abbiamo capito che non vogliamo diventare troppo grandi, ad un certo punto non ha più speso cercare una crescita che tanto la domanda del piccolo settore del surf non potrebbe sopportare.
Se il surf diventa il tuo lavoro e riesci a vivere di questo, hai vinto.
Matt Parker, founder e shaper di Album