Quando esce una produzione di John John Florence è praticamente impossibile non rispondere alla chiamata alle armi con un articolo di commento. E quindi eccoci qua, ad evidenziare 3 tre aspetti dell’ultimo video girato nel non meglio precisato “Southern Ocean”. Costa sud dell’Australia, zone fredde e remote, 4000 km di spiagge, baie e scogliere ancora in gran parte inesplorati. Guest star dell’episodio, il guru Dave Rastovich.
- Le riprese risalgono sicuramente a prima del febbraio 2020, mese che segnò la rottura di John John e Hurley. Non servirà Sherlock Holmes per accorgersi che il 2 volte campione del mondo hawaiano veste Hurley dalla testa a piedi, con logo in bella vista sul nose della sua Pyzel. Da qui derivano 2 ulteriori considerazioni: saranno contenti gli sponsor attuali di John? Il partner tecnico è Florence Marine X, quindi John è sostanzialmente impiegato presso sé stesso. Possiamo soprassedere. Ma se fosse mai stato Rip Curl, O’Neill o anche Adidas, per assurdo, probabilmente questo video non avrebbe mai più visto la luce. Perciò mi chiedo: perché rischiare di mandare in fumo del buon materiale perseverando in questa strana abitudine di far uscire i video quasi sempre e così serenamente con 6 mesi, 1, 2 o più anni di ritardo? È qualcosa di riscontrabile anche nella gestione YouTube di surfisti a noi più vicini, Leo Fioravanti e Roby D’Amico. Chiaramente non c’è l’urgenza della notizia di cronaca da buttare fuori velocemente per bruciare la concorrenza, ma questi video di solito hanno una durata breve e non richiedono (soprattutto gli ultimi di John) un lavoro di montaggio da film hollywoodiano. Indagheremo.
- È bello scoprire nuove sfaccettature del carattere di John John Florence, un personaggio davvero emblematico e controcorrente. In quella specie di podcast con Jordy Smith avevamo già avuto modo di desumere informazioni, qui con Rastovich è notevole lo scambio sull’abitudine a fuggire le folle: “Fa piacere conoscere persone a cui non piaccia stare in mezzo alla gente, di solito mi sento l’unico strano a preferire una session con onde schifose ma da solo”. Un consiglio frutto anche di una nostra precedente riflessione sul surf in Italia.
- Quell’onda del video è un bug, nel vero senso del termine. Dalla Treccani un bug è un “errore di progettazione o di programmazione di un computer”. Qui il computer è l’oceano, quel Southern Ocean presentato in apertura, mentre l’errore di progettazione che genera piacere è quel reticolo di onde che grazie ad angolazioni di swell convergenti produce un tubo dietro l’altro. È anche difficile da spiegare a parole, consigliamo di vedere per credere e soprattutto capire. Una motivazione scientifica del fenomeno apprezzato da Florence e Rastovich esisterà senz’altro, lo sapranno gli amici del Lamma protagonisti dell’ultimo podcast. L’effetto è straordinario: take-off su mezzo metro, double-up e tubo altezza spalla, 2 pompate e hop sul treno successivo, che passa al binario subito dietro. Altre 2 pompate e di nuovo tubo. Una cosa senza senso. Peccato non avere una ripresa panoramica dalla riva, ci saremmo tutti preoccupati di fermare la riproduzione per valutare il funzionamento dello spot nella sua interezza.