“Tutte onde potenti quest’anno, il calendario mi piace tantissimo. Pipe, Sunset, Supertubos: le prime tappe favoriscono il mio surf. Il taglio a metà stagione non mi preoccupa. Non vedo l’ora di iniziare”. Dalle Hawaii risponde un Leonardo Fioravanti sicuro di sé come sempre, perché negli anni abbiamo capito che nella fiducia Leo trova il suo equilibrio. Il duro lavoro che ogni giorno fa in acqua o in palestra tengono alto lo spirito del surfista romano, che si appresta a cominciare il suo quarto anno sul Championship Tour.
Un piccolo ripasso
Sarà, covid permettendo, un circuito svolto per intero (10 tappe + Finals) dopo la cancellazione del 2020 e l’edizione mutilata del 2021, con soltanto 7 contest completati e di cui 4 in Australia. Leonardo Fioravanti non si gioca un campionato da 10 o più tappe addirittura dal suo primo anno da qualificato al CT, nel 2017. Nel 2019 Leo aveva dovuto interrompere le gare a metà stagione, dopo essersi slogato la spalla a Margaret River, per poi tornare post infortunio con l’incredibile prova del Quiksilver Pro France: terzo, sconfitto in semifinale da Italo Ferreira, il miglior risultato in carriera eguagliato lo scorso agosto in Messico. Il 2019 poi finì male con le premature eliminazioni in Portogallo ed a Pipe, 31° nel ranking con 4 gare non disputate. Per riprendersi il suo posto nel Tour e rivendicare l’ormai iconica lycra col #46 a quel punto Leo dovette sconfiggere Mikey Wright nel surf-off, una sfida testa-a-testa alla meglio delle tre.
Sotto 1-0, Leo Fioravanti è riuscito a ribaltare la partita in pieno stile italiano, trovando la vittoria che poi gli ha dato l’impulso per raggiungere i quarti di finale del Pipe Masters. Si riparte da lì: “Pipe e Backdoor sono spesso on in questi giorni, sto surfando molto con onde buone e la caviglia non mi crea alcun problema. Ho qualche fastidio soltanto quando devo forzare col mare piccolo”.
Dream tour e la regola del taglio
La World Surf League è intervenuta diverse volte sulle tappe del Championship Tour 2022. L’ultima versione del calendario, comunicata il 18 gennaio, ha portato alcuni significativi cambiamenti. Vediamoli in breve:
- Le Finals, che secondo il progetto iniziale dovevano cambiare sede di anno in anno, saranno ancora una volta a Trestles. Nella versione precedente la tappa californiana era stata programmata per giugno. Qualcuno sognava un epilogo con i top 5 impegnati magari alle Mentawai. Bisognerà aspettare.
- Niente più wavepool, addio Surf Ranch. Oppure sarà un arrivederci? Leo Fioravanti commenta così: “Sinceramente preferisco l’oceano. Anche se lì surfo abbastanza bene, l’anno scorso sono arrivato 9° cadendo. Avrei potuto fare un gran risultato”. Il dream tour passerà anche per G-Land, che torna dopo 24 anni, e per la new entry Punta Roca, splendida destra di El Salvador.
- Con il nuovo regolamento viene introdotto il taglio di metà stagione: dopo Margaret River, i surfisti del ranking maschile piazzati sotto alla 24esima posizione saranno eliminati, retrocessi alla Challenger Series. Stesso discorso per le donne, tagliate da 24 a 12 concorrenti. “Non sono preoccupato. È molto più preoccupante per i ragazzi che sono appena entrati nel circuito – commenta Leo -, avranno delle heat molto difficili all’inizio. Sono loro a doversi preoccupare, non io”.
Volti nuovi e concorrenza
Sono 12 i volti nuovi del Championship Tour 2022. Volti nuovi, si fa per dire: Jadson Andre, Owen Wright e Nat Young hanno parecchia militanza alle spalle. Anche Connor O’Leary e Matthew McGillivray conoscono la sensazione di una lycra con il loro cognome sulle spalle. Rimane comunque lunga la lista delle matricole: Liam O’Brien (AU), Jake Marshall (USA), Callum Robson (AU), Samuel Pupo (BRA), Imaikalani deVault (USA), Lucca Mesinas (PER), Joao Chianca (BRA), Jackson Baker (AU) e Carlos Munoz (CRI). Una nuova schiera di avversari per il nostro Leonardo Fioravanti, a cui abbiamo chiesto come sia abituato ad analizzare punti di forza e debolezze di chi si può trovarsi difronte in gara. Una curiosità derivata dall’attenzione maniacale che negli altri sport, sia di squadra che individuali, si presta allo studio dell’avversario. La risposta di Leo: “Tanti dei ragazzi che si sono qualificati li conosco, c’ho gareggiato insieme per anni. Siamo cresciuti insieme, anche se io sono arrivato prima al Tour, non ho bisogno di studiarli per capire che surfisti sono. Ho rispetto di tutti, è gente forte, ma l’esperienza conta e penso di avere un vantaggio su di loro”.
Anche noi della redazione di Tuttologic Surf siamo gasatissimi per la nuova stagione, durante la quale speriamo di riuscire a regalarvi alcune sorprese. Stiamo lavorando per alzare l’asticella, come sempre. Intanto possiamo confermarvi che grazie alla disponibilità di Leo andrà in onda Spotify anche la seconda stagione di LEOnde del Tour.