di Tommaso Pardini & Ludovico Franceschini
Estate che viene, divieto che trovi. Non bastasse la piatta che da sempre affligge le nostre coste durante la stagione calda, adesso con l’arrivo dell’estate torna anche il divieto di fare surf. Ricorrente telenovela estiva, ogni anno il giornale locale riesuma dai suoi archivi la famosa ordinanza (che spiegheremo in seguito) che terrorizza surfisti e scuole di surf locali. Ma si può veramente applicare un divieto di surf?
La premessa: titoloni dei giornali sul divieto di surf
Nella fattispecie il caso è emerso prepotentemente in Toscana. Da Rosignano alla Versilia, le capitanerie di porto locali hanno dichiarato il pugno di ferro attraverso le locandine dei giornalai locali. Il Tirreno ad esempio sbatteva in prima pagina la foto del surfista con scritto: “Estate, Divieto di Surf”. Ognuno ha detto la sua attraverso i social network, tra teorie e supposizioni. Siamo stati sollecitati dai nostri follower ed abbiamo deciso di indagare più a fondo per arrivare alla verità. Abbiamo interpellato la Fisw ed un legale esperto in diritto della navigazione.
Premettiamo che l’ordinanza della Capitaneria che interviene sul surf non è una novità, c’è da sempre. Parlando con un responsabile della FISW è emerso che il problema era scaturito da “fatti accaduti realmente”. Alcune scuole in Versilia esercitavano senza brevetti né permessi. Di conseguenza clienti e bagnanti avevano fatto esposto alle capitanerie, che sono state obbligate ad intervenire. Con l’arrivo di un nuovo comandante i problemi sono tornati alla ribalta.
“Questo ha causato un danno non solo alle scuole federali regolarmente iscritte alla FISW, ma anche a tutte le altre scuole in regola che esercitavano con istruttori in possesso di brevetti regolari. Il surf è sport olimpico, va a maggior ragione tutelato. Ci stiamo muovendo con il Ministero dello Sport e con quello dei Trasporti per regolamentarlo a dovere. Si tratta di legislazione vera e propria e come tale richiede tempo. Abbiamo già avuto delle riunioni in merito. Il nostro obiettivo è quello di regolarizzare il surf al 100%”
– Queste le parole del responsabile FISW
Ma veniamo al succo del discorso. Risponderemo alla seguente domanda: è possibile instaurare un divieto di surf in estate? Ci siamo rivolti a Ludovico Franceschini che, assistito da Giovanni Nardulli, ha analizzato norme, decreti ed ordinanze. Prima di lasciarvi al commento dei legali, ringraziamo ancora una volta l’Avvocato Nardulli per la disponibilità a rivedere i testi.
Il parere degli esperti sul divieto di surf
Le fonti giuridiche da cui è opportuno prendere le mosse per capire se e come si potrà fare surf in Versilia durante il periodo di balneazione sono (i) il Regolamento di disciplina ed utilizzo degli arenili, delle spiagge e delle attività balneari, del Comune di Forte dei Marmi approvato con Deliberazione di C.C. n. 33 del 24 maggio 2019 (di seguito “Regolamento”) e (ii) l’Ordinanza di sicurezza balneare della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Viareggio, del 10 giugno 2021 (di seguito “Ordinanza”)
Il lettore attento si sarà già reso conto di come entrambe le fonti siano riferibili ad anni precedenti rispetto a quello in corso, rispettivamente al 2019 e al 2021.
Nel Regolamento, il surf (sembrerebbe) essere regolamentato dagli articoli 6 e 14, disciplinanti l’uno le prescrizioni sull’uso delle spiagge e l’altro gli attracchi, ormeggi, ancoraggi e corridoi.
Più nel dettaglio l’Art. 6 prevede il divieto di “praticare qualsiasi gioco, come il gioco del pallone, tennis da spiaggia, pallavolo, basket, bocce e altri giochi se può derivarne danno o molestia alle persone e ai concessionari limitrofi turbativa alla pubblica quiete, ovvero nocumento all’igiene dei luoghi. Tale divieto è da intendersi esteso anche alle zone di mare frequentate dai bagnanti”.
Premesso il mancato riferimento al “gioco” del surf, che però non appare decisivo, stante il richiamo ad “altri giochi”, bisognerebbe capire quale sia – in assenza di precedenti giurisprudenziali in termini – l’indicatore che faccia scattare il campanello d’allarme per il “danno o la molestia alle persone e ai concessionari limitrofi”.
Verrebbe da pensare che l’unico danno che possa essere causato da un surfista ad un bagnante sia quello derivante dalla collisione con la tavola: si faccia l’esempio di un surfista che perda il controllo della tavola e colpisca accidentalmente un bagnante.
È il caso di specificare, e ricordare, che tale condotta sarebbe punibile anche nel caso in cui il Regolamento non esistesse. Il bagnante potrebbe sempre agire nei confronti del surfista per ottenere il risarcimento del danno extracontrattuale o – in ipotesi – per il risarcimento del danno causato da cose in custodia (fattispecie disciplinate dal codice civile, rispettivamente dagli articoli 2043 e 2051).
Passando ora all’articolo 14, questo prevede al comma terzo che “Negli specchi d’acqua destinati alla balneazione antistanti gli stabilimenti balneari non sono ammesse attività collettive ludico/sportive che limitino in qualche modo la balneazione”.
La domanda è se il surf possa rientrare in quelle “attività collettive ludico/sportive che limitino in qualche modo la balneazione”, facciamo fatica ad immaginare qualcosa di diverso da un gruppo di signore che si dilettano in corsi di acqua gym, o ragazzi che giocano a “schiaccia sette” o ancora le classiche reti da beachvolley sulle secche. Posto che tali attività, da sempre praticate sul litorale toscano, non sono mai state punite in nessun modo, credo che, anche stavolta, il Regolamento non faccia riferimento al surf.
Eliminato ogni dubbio in riferimento ad un presunto divieto di fare surf previsto dal Regolamento, passiamo ora all’analisi dell’Ordinanza.
Qui il discorso è diverso. L’Ordinanza, infatti, prevede espressamente che nel periodo che va dal 15 giugno al 15 settembre e nei prefestivi e festivi dal 1° maggio al 30 settembre, sia riservata ai bagnanti la zona di mare per una distanza di 300 (si, trecento) metri dalle spiagge.
L’articolo 3, poi, prevede espressamente che “nelle ore comprese tra le 8.30 e le 19.30 è vietato il transito di qualsiasi unità navale, a motore ed a vela, windsurf e kitesurf compresi e tavole sospinte dal moto ondoso”.
Qui il divieto è chiaro e preciso, tale per cui sembra non vi sia scampo: non si può surfare.
Conclusioni: sanzioni difficilmente applicabili
A discapito del dato letterale, non possiamo dirci del tutto d’accordo in merito all’applicabilità in concreto delle sanzioni.
Riteniamo che, nell’applicare le norme previste dall’Ordinanza, debba esservi buon senso. Il fine dell’Ordinanza è quello di regolamentare e garantire la “sicurezza balneare”, e quindi cercare di bilanciare il miglior godimento dei “servizi” che può offrire la spiaggia e il mare (tra cui sicuramente il surf) con la salute e l’incolumità di tutti.
La domanda sorge spontanea: quante sono le volte in cui surfisti e bagnanti possono coesistere? Quando ci sono le condizioni ideali per fare surf e contemporaneamente farsi una nuotata? In Versilia sicuramente poche. Sta proprio qui la chiave del discorso, in quel bilanciamento a cui si faceva riferimento, una condotta è sanzionabile nel momento in cui da questa derivi un danno ingiusto o “una molestia” a chiunque altro.
Pertanto, si rende evidente come la normativa sia difficilmente applicabile: non perché ipoteticamente i danni non possono essere causati, ma perché di fatto è molto difficile che il surfista si trovi a “condividere” lo specchio d’acqua con un bagnante.
La conferma di quanto detto e sostenuto finora, ci viene direttamente fornita dall’esperienza. Ebbene, l’Ordinanza in commento è del 2021 ed entrando in vigore ha abrogato un’ordinanza del 2019, che a sua volta sostituiva ed abrogava un’altra ordinanza del 2015: sapete cosa accomuna i tre provvedimenti? Il divieto di “transito di qualsiasi unità navale, a motore ed a vela, windsurf e kitesurf compresi e tavole sospinte dal moto ondoso”.
Tra Fisw & Capitaneria dialogo aperto
Come ci hanno confermato alcuni dei responsabili federali della Versilia, il dialogo con le capitaneria locale è già aperto e le prime opinioni sono positive. C’è da parte delle autorità la voglia di trovare un punto d’incontro che sembra essere quello di permettere il surf con la bandiera rossa. A Varazze invece il vice-sindaco ha ringraziato la capitaneria di Savona per il permesso di pratica concesso negli specchi d’acqua della Santa e della Secca.
Da ultimo, è doveroso specificare che l’obiettivo di quest’articolo è quello di fare informazione in stile Tuttologic Surf, ovvero garantendo un’informazione chiara e trasparente mai veicolata dalla volontà di fare click vendendo notizie travisate.
Non possiamo garantirvi, per quanto vorremmo, che le sanzioni rimarranno teoriche e mai effettivamente irrogate. Fino ad ora, nonostante il divieto, ha regnato il buon senso e noi di Tuttologic Surf ci auguriamo che continui ad essere così.