È arrivato il primo successo di Jesse Mendes in maglia azzurra: a Krui, nel sud di Sumatra (Indonesia), l’italo-brasiliano si è fatto strada nel QS 5000 vincendo la finale con 17.83 di punteggio complessivo. Le condizioni sono state eccezionali per tutta la durata del Krui Pro, uno spettacolo raro e decisamente migliore di quello offerto dall’attesissima tappa del CT di G-Land, per cui l’Oceano Indiano non ha collaborato. Qui invece, sulla sinistra di Ujung Bocur, un’agguerrita batteria di australiani ed indonesiani ha cercato invano di arrestare la corsa di Jesse Mendes.
In rappresentanza dell’Italia era presente anche Giada Legati, purtroppo uscita subito, al Round 1. Curiosità: durante le giornate in cui si svolgeva soltanto la competizione maschile, giornate di mare veramente grosso e sfidante, Giada si è messa in gioco come intervistatrice alla Rosie Hodge. Con discreti risultati, come mostra questo video la ragazza ci sa fare. Guardate dal minuto 0.44.
Giada non dimenticarti però di chi è stato il primo a metterti un microfono in mano: ti ricordi il Generazioni Tour? Noi sì!
Scherzi a parte, tornando sul Krui Pro, quest’onda fantastica non è un mistero. Nel 2019 prima della pausa forzata dal Covid anche nomi pesanti come Gabriel Medina hanno deciso di partecipare perché invogliati dalla qualità di Ujung Bocur. E pensare che ai tempi il Krui Pro era un QS 3000, non valeva ancora 5000 punti come oggi. Di sicuro, oltretutto, Medina non aveva bisogno di qualificarsi.
Sono stato nella zona di South Sumatra nel 2017 e nel 2019, grazie a Luca un amico che era già andato una volta prima di me. Vi assicuro che Krui è veramente fuori dal mondo, a 6.30h di macchina dal primo aeroporto. Un’esperienza wild e che non poteva durare più di 1 settimana, tempo limite per iniziare a rimpiangere Bali oppure isole con un maggior compromesso tra vita sociale e onde perfette. Ma non deserte, non più almeno. In alta stagione nonostante le difficoltà logistiche ad Ujung Bocur surfano decine di persone. Quella sinistra è uno spettacolo, una piccola Cloud Break.
Immagine di copertina di Federico Vanno.