Presentare Emiliano a chi non lo conosce è semplice, vi porto un riferimento comprensibile a tutti: parliamo di Kepa Acero prima di Kepa Acero, di un esploratore che partendo da Roma ha surfato in oltre 60 paesi nel mondo: “Da quel punto in poi ho smesso di contare”. Supportato dai più prestigiosi surf magazine del panorama internazionale, Emiliano Cataldi negli anni ’90 ha iniziato dal Mar Mediterraneo, “dove in acqua senti un’energia diversa e unica, ogni baia ha una storia millenaria”, per arrivare a missioni estreme in nazioni come Sierra Leone oppure Haiti.
L’ospite del sedicesimo episodio del main show ha raccontato anche diversi aneddoti sulla ricerca mediterranea, un tema che ci sta molto a cuore: “Negli anni ’90 andavamo a surfare col Televideo. Mi ricordo della prima volta che da grande sono stato in Sardegna, mi chiamò un amico dicendomi: guarda che lì col Maestrale si surfa, andiamo”. Fa strano pensare che 30 anni fa, non una vita fa, fosse sufficiente fare affidamento sul sentito dire. Oggi prima di partire dobbiamo esserci riempiti la pancia di informazioni e notizie. Ma la saggezza popolare rimane imbattibile: “C’era un detto secondo cui il Maestrale soffia sempre per giorni dispari: 3, 5 o 7. Quindi se ci diceva bene in Sardegna surfavamo 1 settimana intera”.
Aver esplorato il Mediterraneo per Emiliano Cataldi & friends non significa soltanto esser stati i primi a surfare diverse onde epiche nel Sud Italia, “solo a Bova c’era gente in acqua, ragazzi poi diventati miei carissimi amici”, ma aver raggiunto mete inconsuete come Algeria, Sierra Leone o Gabon. Come quel Capodanno in Grecia, quando racconta rischiarono di lasciarci le penne: “Ero con Nik Zanella in giro per il Sud Italia da una settimana e ci chiama questo nostro amico ingegnere, surfista ovviamente, che viveva in Grecia per lavoro. Andiamo in traghetto da Bari, troviamo onde epiche, un point sinistro con potenza e respiro ionico. Lo spot era sotto una rupe, ad un certo punto successe che…”. Volete sapere com’è finita? Cliccate play sul podcast, non vi pentirete di ascoltare racconti che sembrano presi dal un libro campione d’incassi “Giorni Selvaggi” di William Finnegan.
Mi sono chiesto anche come sia approcciare un viaggio di surf per una persona che ha visitato oltre 60 paesi, rimane ancora quel brivido? Si può desiderare ancora altro? “Se ti devo dire un paese, penso alla Somalia. Vorrei andarci anche se al momento non è proprio così sicuro laggiù”. Scoppio a ridere pensando ad un viaggio di surf in Somalia, mi sembra una pazzia. Emiliano però giustamente replica: “Non ho mai fatto viaggi semplici, ma se ci pensi al giorno d’oggi se vuoi veramente andare in un posto dove non è mai stato nessuno significa che 1) è troppo difficile da raggiungere e/o 2) è pericoloso. Prima di internet arrivavo sul posto anche una settimana in anticipo per provare a rimediare un mezzo di trasporto”.
15 anni fa Emiliano Cataldi si è stabilito in Australia, a Byron Bay. Partendo da garzone di bottega si è fatto strada fino a diventare uno dei capi di Baloon Aloft, realtà che organizza esperienze in mongolfiera: “L’Australia è la terra delle opportunità. Qui non si ammazzano di lavoro. Con l’etica di un italiano puoi arrivare davvero lontano”. Tanto altro ancora su onde segrete comparse nei video più visti di YouTube, tavole da surf voluminose e particolari, l’amicizia con Leonardo Fioravanti nell’episodio #16 delle interviste del Tuttologic Surf Podcast.