Il nome Michele Maremmani non vi suonerà nuovo, infatti abbiamo già parlato di lui nella nostra rubrica “No Sponsor”. Il dottore di Forte dei Marmi è di nuovo saltato agli onori della cronaca dopo che abbiamo ricondiviso nelle nostre storie un video di lui alle Mentawai. In moltissimi ci avete scritto per informazioni e curiosità, con particolare interesse per l’associazione “Surfing Doctor”.
Avevamo già in programma di scrivere un articolo sul viaggio che Michele ha fatto alle Mentawai durante le due ultime settimane di Luglio, ma spinti dall’hype generato sui social abbiamo deciso di andare un pochino più a fondo. Qualche giorno fa mi sono incontrato con il dottore a pranzo per fare quattro chiacchiere e soprattutto per visionare il materiale foto e video che è riuscito a portare a casa. Ammetto che i progressi che Michele riesce a fare pur surfando pochissimo mi sorprendono ogni volta, nonostante vada in mare con lui da anni. Dopo pranzo, forse anche perché la il pensiero della fame a quel punto era superato, mi è venuta in mente un idea.
“Perché non mettiamo l’Iphone su un piedistallo e riprendiamo la nostra chiacchierata?”
Una chiacchierata tra amici
Inizialmente titubante, Michele ha accettato e alla fine ne è venuta fuori un’intervista amichevole. Abbiamo conversato come farebbero due amici davanti ad una birra e sono emerse tematiche molto interessanti e che hanno risposto pienamente a tutti i quesiti che ci erano stati posti dai nostri follower. Riassumo i concetti più importanti, mentre per chi volesse approfondire rimando all’intervista video integrale che potete guardare in fondo a questo articolo. All’interno ci sono anche alcune clip del viaggio e del quiver di Michele.
Preparazione
Fondamentale essere fisicamente pronti. Michele ha affrontato i primi quattro giorni di viaggio con la febbre alta e sotto cortisone saltando parte delle session. Troppo rischioso entrare in acqua. Dal punto di vista surfistico invece? Come fa un comune lavoratore a prepararsi per viaggi simili se è spesso chiuso in ufficio? La risposta di Mitch mi ha sorpreso molto. Lui svolge un allenamento quasi al 100% senza la tavola sotto ai piedi. I giorni di surf che può permettersi sono pochissimi, meno di un mese distribuito nell’arco di un anno. Per compensare fa Cross Fit, nuota e svolge esercizi di mobilità a secco. Fondamentale anche allenare la testa. Guarda un sacco di video e le poche volte che surfa cerca di concentrarsi il più possibile per riuscire a cogliere i difetti del suo surf e superarli. Mi ha detto una cosa interessantissima: “Se entri in mare con il cervello spento, non migliori il tuo surf. Entrare in acqua 200 volte in un anno non è strettamente correlato al miglioramento”. Ed effettivamente, come dargli torto? Michele ha surfato con disinvoltura spot come G-Land e Teahupo’o.
Paura
La paura fa parte del gioco. Senza di quella si rischia di non rendersi conto dei propri limiti e di commettere sciocchezze. Essere consci della situazione in cui ci si trova è centrale per riuscire a superare i propri limiti. Passo dopo passo Michele ha trovato la sua dimensione, visitando posti come Teahupo’o ha capito fin dove poteva spingersi. “Osservare surfisti professionisti da vicino ti aiuta molto, nel bene e nel male delle loro azioni”.
Surfing Doctor
L’ultima frase di Michele non è detta a caso. Infatti era a Kandui in veste ufficiale di dottore delle isole Mentawai. Ogni due settimane i dottori si danno il cambio e prestano servizio a tutti i clienti e residenti locali delle isole. Durante una session, Michele è stato richiamato tramite radio, un surfista si era aperto il cranio colpendo il reef dopo un wipeout. Quando lo ha visto e riconosciuto ha capito che anche se il tuo livello è molto alto, il mare ha sempre il coltello dalla parte del manico. Comanda lui il gioco. Il big wave rider peruviano Rodrigo Reinoso, espertissimo surfista che di recente è finito su Stab per una bomba presa a Tahiti, ha rischiato veramente grosso.
Incontri di livello
Durante il viaggio Michele ha incontrato tante persone, ma due in particolare gli hanno reso la permanenza indimenticabile. Primo su tutti il fotografo di Lanzarote Manu Miguelez: “Non soltanto per le bellissime foto che mi ha scattato, ma anche per i consigli e gli aiuti che mi ha dato durante le mie session. Avere un fotografo professionista piazzato in acqua insieme a te aiuta molto, soprattutto se ti trasmette fiducia e se è capace di instaurare con te un legame emotivo”.
È scattato subito un bel feeling anche con Noa Mizuno, surfer professionista dal talento e stile immenso. Compagno di stanza di Michele, ha parlato molto con lui spiegandogli un aspetto fondamentale della carriera del surfista: “Siamo sempre sottoposti a stress estremi, oramai il mondo del surf si basa sui social network. Stare al passo con i tempi e dover sempre fare di più ti porta ad esaurire tutte le tue energie. Ad un certo punto ho bisogno di staccare e surfare soltanto per me. Devo ritrovarmi”.
Come ho detto a Michele, da fotografo, se cerchi lo scatto, la ripresa giusta, la luce migliore e sei alla costante ricerca disperata di qualcosa, quello è il momento in cui non riuscirai a portare a casa niente di buono. Il segreto è entrare in acqua e divenire un tutt’uno con il mare. Devi pensare a divertirti insieme al surfista con cui stai lavorando. L’energia è più forte di qualsiasi condizione di mare.
Obiettivi futuri:
Tra i progetti comuni sicuramente c’è quello di tornare insieme a Tehaupo’o. Riosservandoci siamo consapevoli che si possa fare molto di più. Come giustamente detto da Michele: “La prima volta rompi il ghiaccio, la seconda sei pronto per fare le cose come si devono”. Ci sono spot nel mondo per cui il Doc non si sente ancora pronto e non è certo che lo sarà mai. Pipeline per esempio. Parlandone con Noa ha capito cosa c’è veramente dietro a quell’onda. Ci vuole massimo rispetto, soprattutto per chi è di casa. Personalmente mi piacerebbe portare Michele in Irlanda oppure rivederlo a Mundaka.
Per ogni dettaglio ulteriore sull’associazione Surfing Doctor trovate tutto nel video. Se volete contattare Michele via Instagram. sarà felice di rispondervi.