di Manuela Perfetti e Bruno Araldi
Non avevamo mai visto una mareggiata di cinque giorni. A Dubai. A Maggio. Ma non appena l’abbiamo scoperto, ci siamo assicurati di organizzare l’intera settimana nel migliore dei modi. Avevamo quasi del tutto perso le speranze di riprendere le tavole con l’arrivo dell’estate, ma la stagione non poteva concludersi meglio di così.
Dubai si trova ad ovest degli Emirati Arabi, posizionata a sud del Golfo Persico, rivolta verso nord-ovest. Il punto più lontano da cui potenzialmente può partire una swell dista circa 800km, sono le coste divise tra Kuwait, Iraq ed Iran. Un fetch simile, in parte addirittura maggiore, a quello del Mare Adriatico. Considerate che da Lecce a Venezia si misurano poco più di 700km in linea d’aria. Le tempeste nel Golfo Persico comunque devono produrre venti abbastanza forti da creare onde, che una volta raggiunta la costa di Dubai devono superare anche ostacoli come isole artificiali e palme fatte di sabbia (sì, palme).
Ma torniamo ai nostri cinque giorni. Il picco era previsto il Mercoledì, con la mareggiata in calo nei due giorni seguenti e poi di nuovo un rinforzo il Sabato, fino a scomparire lentamente Domenica al tramonto. Un piano da sogno. Il primo giorno di swell a Dubai di solito è il più forte e ventilato. Per “più forte” ovviamente non aspettatevi un double overhead pumping surf, la misura più abbondante che si sia vista qui a Dubai di solito arriva ad un lieve overhead. Mentre per ventilato intendiamo ventilato ventilato, ma davvero ventilato. Quella settimana in particolare il primo giorno il mare era agitato, onde potenti e spiaggia abbastanza affollata nello spot più famoso della città: Sunset Beach. Anche se non parliamo di onde epiche, qui c’è una surf community davvero coinvolgente, persone giunte qui per affari da tutto il mondo: Sudafrica, Brasile, India, Australia, Europa.
Surfare durante la settimana o nel weekend a Dubai è davvero diverso. Nei giorni lavorativi solitamente ci svegliamo di buonora, proprio come i surfisti italiani, direi intorno alle 5.30. Beviamo un caffè e in dieci minuti siamo in spiaggia per una session prima di andare a lavoro. Dall’acqua vediamo i primi raggi del sole che si riflettono sui vetri del grattacielo più alto del mondo, la sabbia è insospettabilmente fresca al mattino e capita quasi sempre di ritrovarsi con il solito gruppo, più qualche surfista emiratino. Tutti esattamente con lo stesso obiettivo: prendere qualche onda e arrivare a lavoro con quel bel sorriso smagliante di chi è appena uscito dall’acqua.
Il meglio però è venuto nei giorni successivi, con onde meravigliose e acqua cristallina. Ecco, una cosa che può davvero colpire del surf a Dubai è il colore dell’acqua: estremamente blu, come se quasi ci si trovasse in una spiaggia tropicale. Fino a quando non vedi il Burj Al Arab e lo skyline di grattacieli in costruzione a pochi passi dalla spiaggia. Che comunque ha il suo fascino, è qualcosa che puoi vedere solo qui.
Quando sulle mappe meteo-marine abbiamo visto una mareggiata che sarebbe durata per 5 giorni di fila, a Maggio, ci aspettavamo che potesse scomparire da un momento all’altro, ma Sabato le onde erano ancora lì. Così nel weekend abbiamo deciso di lasciare un surf sicuro a Dubai per esplorare la costa degli Emirati. La ricerca ha portato in dote onde decisamente migliori, spot quasi completamente vuoti e una vibe completamente diversa da quella di Dubai. Le città molto più piccole e tradizionali ci hanno avvolti nella vera cultura araba. Un’esperienza unica, specialmente quando si ha la possibilità di incontrare dei surfisti del posto con qualche storia da raccontare.
Una sequenza di giorni epica per il surf a Dubai. Epica in relazione agli standard degli Emirati ovviamente. Ed è in giorni come questi che, a volte, ci basta solo restare seduti sulla tavola, aspettare l’onda giusta, divertirci e sentirci vivi anche fuori dall’acqua in questa città frenetica. Le session come queste ci aiutano sempre a prepararci per i prossimi viaggi, dato che Dubai si trova in una posizione privilegiata, vicina a tutti i posti con un buon potenziale, come l’Oman, o alcune mete con onde famose in tutto il mondo, come le Maldive o lo Sri Lanka. La cosa più importante è restare in acqua più che possiamo, e durante l’inverno Dubai e gli Emirati offrono davvero tante opportunità per farlo.