È stato un inverno di alti e bassi. Pochi altissimi picchi e lunghe fasi di piatta. A chi ha avuto tempo e modo di intercettare le grandi mareggiate questa stagione ha regalato ricordi per una vita intera. La maggior parte di noi invece l’hanno vissuta male. Eccomi, presente: sono uno di quelli. Tornando a fare base a Roma dopo anni di frustrazione e fomo del surfista chiuso in un ufficio al nord speravo in un inverno mediterraneo a fare su e giù sull’autostrada Roma-Civitavecchia, e invece…
È curioso infatti che delle 20 onde finora candidate per O’Neill Ride of the Winter, nemmeno una sia stata ripresa a Banzai, che insieme a Varazze e Levanto (entrambi molto presenti e filmati) è lo spot più frequentato d’Italia. In questi giorni il reef di Santa Marinella si è riacceso, come tutto il Mar Tirreno, mentre noi siamo volati in Portogallo per seguire l’unica tappa europea del Championship Tour. Mancano ormai poche settimane al termine del waiting period di O’Neill Ride of the Winter Italy, che scade il 31 Marzo. Con 11 candidature la Liguria è la regione da cui sono arrivate più onde candidate per O’Neill Ride of the Winter Italy. Segue la Sardegna con 6 e poi la Toscana con 3. Il Lazio al momento ha soltanto un’onda iscritta al concorso.
Mentre per la categoria Open la situazione è abbastanza chiara e delineata, con Roby D’Amico che in Sardegna ha preso quella che chiaramente sarà l’onda dell’inverno, tra i No Sponsor la lotta è ancora apertissima. Facciamo un primo giro di valutazioni in vista dello sprint finale.
Il 40% delle candidature sono arrivate da surfisti No Sponsor. Considerando che i criteri per la selezione dell’onda sono “Misura”, “Pesantezza dell’onda”, “Forma dell’onda”, “Criticità della surfata” e “Varietà di manovre” con preferenza per i tubi, in questa selezione dei No Sponsor svettano le performance di Federico Melis e Andrea Di Lauro. Due tubi dalla Sardegna, navigati con esperienza e sangue freddo da due ragazzi sardi. Più pesante e grosso quello di Andrea, più lungo e profondo quello di Federico. Seguono tre solide combo di carve in frontside di Andrea Costa, Federico Tenerini e Marco Morini. Rimane spazio per qualche sorpresa last minute e l’occasione non è male: 1 anno di fornitura di mute O’Neill più un 1 viaggio con il Team Europe di O’Neill.
Per il cash prize di 1000€ destinato al vincitore assoluto, il campione della categoria Open, il discorso si è virtualmente chiuso il 31 Gennaio da qualche parte lungo la costa ovest della Sardegna. Un’onda che ha fatto il giro del mondo.
Roby D’Amico è l’uomo dell’inverno mediterraneo. Possibile che abbia rubato la tecnologia del teletrasporto a qualche civiltà del futuro perché Roby era ovunque, non ha mai mancato l’appuntamento con le mareggiate più consistenti. Il 23 Novembre, ad una settimana dal via, Robertino aveva già messo la testa davanti a tutti con un tubo con partenza di contropicco a Levanto. Tra quel primo acuto e la bomba sarda O’Neill Ride of the Winter Italy è stato impreziosito da prodezze di surfer ben noti nel panorama nazionale:
Pippo Eschiti nelle acque azzurre della Liguria, ormai la sua seconda casa, che scompare in un tubo profondissimo. Con un’invidiabile tecnica trova l’uscita dalla “doggy door”. E pensare che esiste un’onda fac-simile di cui però Pippo non aveva il video, ma soltanto la sequenza fotografica. Un tubo ancora più lungo e tecnico. Peccato.
Eugenio Barcelloni sempre in Liguria, in acque meno azzurre data la prossimità dello spot al centro cittadino, ha rischiato di soffiare la vittoria ad uno dei suoi migliori amici. Le intere giornate a mangiare sabbia tra Puerto Escondido e Nazaré non si dimenticato, la linea che Eugene trova in backside per uscire da questo tubo è ricopiata alla lettera dal manuale della geometria euclidea. Rimane l’impresa ma esce in maniera sporca, facendosi mangiare dal lip dell’onda. Un altro piccolo rimpianto. Peccato.
Matteo Calatri tra le acque di casa che potrebbe benissimo essere Keal Walsh in Western Australia. Uno slab spesso come le mura del caveau di una banca, l’inappuntabile tecnica del grab in backside, l’uscita scenografica con lo spit (lo sfiato che parte dal cuore dell’onda). Si vocifera che avesse ancora un asso da calare, una seconda onda di quel giorno “ancora più pesante”. Il momento è adesso: all-in o fold, cosa farà Matteo?
Ad Aprile la parola passerà a voi, la community di Tuttologic Surf. Vi chiederemo di mettere le gambe sotto al tavolo della giuria per aiutarci a fare una prima scrematura verso l’elezione dei vincitori di O’Neill Ride of the Winter Italy. Si voterà via social, tramite lo strumento dei sondaggi nelle storie Instagram. Entro fine Aprile annunceremo l’evento in cui verranno premiati i vincitori, che sarà anche l’occasione per incontrarci e passare insieme una serata di surf, birrette e racconti di onde epiche.