di Anna Sagnella
La prima immagine che ognuno di noi è solito associare all’inquinamento degli oceani è quella che rappresenta tonnellate di rifiuti in plastica dispersi in mare e depositati o sui fondali marini o sulle spiagge.
Purtroppo oltre alla plastica, il mare e tutto il suo ecosistema costituito da flora e fauna, devono affrontare ulteriori nemici, invisibili ai nostri occhi ma che hanno degli effetti devastanti su tutte le forme di vita marine. Questi nemici del mare non sono altro che delle banali creme solari che ogni anno applichiamo sulla nostra pelle per “prendere il sole” senza avere problemi di scottature ed eritemi. In realtà il nemico vero e proprio non sono le creme solari, ma i filtri chimici contenuti al loro interno.
Innanzitutto, da chimico farmaceutico ci tengo a sottolineare che le creme solari, o meglio qualsiasi prodotto (latte, spray, burro ecc…) caratterizzato da un fattore di protezione solare (SPF), devono essere assolutamente utilizzate, soprattutto da chi come i surfisti trascorre molte ore in mare. Ad esempio, io ho l’abitudine di applicare sul viso una crema a bassa protezione durante tutto l’anno, anche in inverno. Quando vedete delle giornate meno assolate o andate a surfare d’inverno, cercate di applicare sempre un prodotto protettivo in quanto anche se il sole non c’è, le sue radiazioni UVB-UVA ci sono e possono colpire la pelle arrecando danni a lungo termine (macchie, melanomi, dermatiti, ecc…).
I prodotti per la protezione solare, che in Europa sono cosmetici mentre negli USA sono farmaci da banco (OTC), contengono delle particolari “sostanze attive” chiamate filtri che hanno lo scopo di filtrare le radiazioni solari (i raggi UVB e UVA) per proteggere la nostra pelle da scottature, eritemi o dermatiti fastidiosissime. Nel medio-lungo termine, le radiazioni solari possono portare nel peggiore dei casi alla formazione dei tumori della pelle.
Filtri fisici tra i più comuni sono l’ossido di zinco e l’ossido di titanio, in grado di schermare le radiazioni UV attraverso un fenomeno fisico chiamato riflessione. Sia che si tratti di assorbimento (filtri chimici) sia che si parli di schermo (filtri fisici), il ruolo di queste sostanze è quello di impedire che le radiazioni dannose del sole vadano a colpire la pelle danneggiandola.
La maggior parte dei prodotti solari contengono i filtri chimici che mescolati ai vari siliconi ed acrilati consentono di realizzare prodotti più apprezzabili dal consumatore perché sono meno unti, si applicano più facilmente e soprattutto non lasciano sulla pelle la tipica patina o macchia bianca che invece si forma applicando una crema contenente solo i filtri minerali.
Anche se negli ultimi anni, grazie allo sviluppo sia di nuovi disperdenti sia di nuove tecnologie o strategie formulative per le polveri, si sta cercando di diminuire l’effetto “fantasma”, la scelta del consumatore per i prodotti a base di ossido di zinco ed ossido di titanio è nettamente ancora inferiore rispetto a quelli realizzati con i filtri chimici.
Nonostante ciò, la maggior parte dei filtri chimici presentano un duplice problema: ambientale e di sicurezza per la nostra salute. Sulla questione salute l’FDA, il noto ente regolatorio degli Stati Uniti d’America, è stato abbastanza chiaro nel definire come uniche sostanze sicuri ed efficaci, ossia GRASE (Generally Recognized As Safe and Effective) l’ossido di zinco e l’ossido di titanio. In Europa invece ci sono degli aspetti ancora in fase di valutazione.
Qual è il problema ambientale?
Come riportato dal National Ocean, l’impatto negativo dei filtri chimici sull’intero ecosistema marino è devastante in quanto, a partire dallo sbiancamento dei coralli, si susseguono una serie di effetti a catena che vanno a compromettere il normale equilibrio della vita acquatica.
E’ per questo motivo che prima l’isola di Palau e successivamente le Hawaii hanno bannato l’utilizzo sulle proprie spiagge di creme solari contenenti sostanze ritenute “reef toxic”. È probabile che anche altri Stati adotteranno man mano delle restrizioni al fine di preservare la vita degli oceani.
Quindi amici surfisti, innanzitutto proteggetevi dal sole e siate un esempio anche per gli altri: cercate di utilizzare prodotti la cui etichetta riporti scritte tipo “solo filtri minerali”, “no filtri chimici”, “crema all’ossido di zinco”. Trasmettete questo messaggio che ancora non è molto sentito al di fuori di comunità meno sensibili al tema ambientale. I filtri chimici sono tossici per tutto l’ecosistema marino ed insieme a tante altre sostanze e rifiuti contribuiscono all’inquinamento ambientale e ai cambiamenti climatici in corso. Così come la raccolta differenziata o l’uso di materiali riciclabili iniziamo a dire no a prodotti che contengono nella lista degli ingredienti alcuni di questi nomi vietati ad esempio dal governo di Palau: benzophenone, benzylidene, polysilicone-15, methoxycinnamate, octocrylene, PABA, homosalate, ethylhexyl salicylate, per la lista completa clicca qui.
Fatelo voi per primi che vivete ed amate il mare e gli altri prima o poi – spero più prima che poi -, vi seguiranno.
Consigli creme solari
Per aiutarvi in questo, vorrei suggerirvi alcune creme solari che rispettano i canoni di sostenibilità senza mancare nella protezione della pelle. Nonostante in Italia ed in Europa in generale sia molto più difficile trovare solari contenenti filtri naturali, anche in farmacia, sul sito di eccoverde ho selezionato dei prodotti interessanti che potreste iniziare a provare.
- Ren Clean. Clean Screen Mattifying Face Sunscreen SPF 30, contiene solo l’ossido di zinco come filtro. È indicata per il viso ma, data la sua formulazione non è escluso che possa essere applicata anche sul resto del corpo. Ha una composizione abbastanza ricca di sostanze antiossidanti, idratanti ed emollienti, ideali per una pelle sottoposta a numerosi stress fisici (sole, mare, variazioni di temperatura, attività fisica).
- Madara. Plant Stem Cell Age-Defying Face Sunscreen SPF 30, a base di ossido di zinco. È leggermente colorata, molto probabilmente, per mascherare l’effetto bianco ma può essere utilizzata da entrambi i sessi. Indicata prevalentemente per il viso. Anche questo prodotto contiene molti attivi naturali antiossidanti, fondamentali per mantenere l’equilibrio della pelle.
- Biosolis. Spray solare SPF 50, a base di ossido di titanio. Non contiene acqua, quindi si tratta essenzialmente di una miscela di oli altamente emollienti in cui è stato disperso il minerale, che essendo “polveroso” non dovrebbe lasciare unto. Questa crema è indicata per il corpo.
- Eco-cosmetics. Lozione solare senza profumo SPF30, a base di ossido di titanio. C’è anche la versione senza acqua, ossia lo spray solare a base di oli vegetali antiossidanti ed emollienti.