Per noi, surfisti della penisola, l’estate non è quella infinita che ci racconta Bruce Brown nello storico film del 1966, ma è caratterizzata dal lavoro e dalle session all’alba e al tramonto, prima e dopo un estenuante giornata sotto il sole, spesso trascorsa tra gli ombrelloni come bagnini, tra i tavoli come camerieri o dietro ai fornelli delle cucine. L’estate italiana somiglia più a questo malinconico testo di Bruno Martino, che negli anni ’60 cantava
Odio l’estate, tornerà un altro inverno
Cadranno mille petali di rose
La neve coprirà tutte le cose
E il cuore un po’ di pace troverà
Siamo il popolo di romantici che si mettono la divisa da lavoro con i capelli bagnati, la crema sul viso e la pelle che sa di sale. Stanchi ma col sorriso. Siamo il popolo di credenti nella religione delle nuvole e del vento, noi che aspettiamo con ansia quell’aria che arriva dal mare, anche solo per un paio di ore di onde alla settimana.
Spesso l’odiata estate, come nella più classica delle travagliate storie d’amore, ci seduce con qualche sporadica dichiarazione amorosa, onde inaspettate e lisce che scorrono più veloci di un’acquazzone d’agosto. La sognamo d’estate l’estate, la viviamo d’inverno. L’inverno freddo che però, tra poco, tornerà a scaldare la nostra anima e il nostro cuore.
Hang five al pontile di Forte dei marmi – photo collection by Tommaso Pardini il pontile di Forte dei marmi alle prime luci del giorno L’alba al Pontile del Forte
Lo scenario a casa è sempre mozzafiato, ovunque ti giri a guardare trovi motivi per tentare un’altra alzataccia.
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