Sono dispiaciuto di aver conosciuto Diego Cordeiro faccia a faccia soltanto dopo averlo intervistato via Zoom ad inizio settembre. La scorsa settimana in Portogallo l’ho incontrato a Coxos per caso, ci siamo dati il 5, e da lì hanno preso il via una serie di fortunati eventi che fanno parte di un’altra storia, da raccontare appena avremo conferma di un finale da cinema. C’entrano un video-progetto, un alterego latitante, un marchio di tavole Made in Italy ben in vista nella foto qui sotto e…che altro? Ah si, forse agli elementi in causa aggiungerei le chat calde di Dieghito, motivo ricorrente del viaggio.
Il surf non è il calcio e nemmeno vorremmo che lo fosse, siamo in 4 a parlarne in Italia e tra chi va per mare ci si conosce un po’ tutti. Eppure Diego Cordeiro era sfuggito ai radar, un italo-brasiliano dal fare carismatico e che tira le curve come uno venuto su a pane e Snapper Rocks. In effetti in Australia c’è cresciuto, la sua famiglia ha un’attività lì, e per sostenere le spese di tavole, viaggi e surf coaching “Medusa” come l’hanno scherzosamente ribattezzato in Nazionale fa le consegne con UberEats. Una doppia vita alla Peter Parker: persona comune con un lavoro come tanti, supereroe che imbraccia la tavola per sconfiggere i nemici.