“Nello sport bisogna affidarsi a dei professionisti, altrimenti ad essere sempre autodidatti si rallenta il processo di miglioramento. In più quando ti fai seguire da un maestro impari a conoscere tutte quelle regole che ti fanno vivere meglio l’esperienza di pratica ed allenamento”. Lasciatevelo dire da Federica Monacelli, una polisportiva vivente con al collo diverse medaglie, titoli e prestigiose partecipazioni.
Ex campionessa italiana di pugilato, si sta preparando per i mondiali di vela 470, ha praticato ad ottimi livelli anche tennis e kite, adesso è in fase di amore acuto per il surf: “Ma sono una principiante! Per questo sono più le volte che prendo un istruttore che quelle in cui vado da sola”. Mi racconta di aver cambiato così tanti sport perché arrivata ad un certo punto perde gli stimoli, sente di non aver più troppo margine di miglioramento. Col surf non sarà così: “È di gran lunga lo sport più difficile che abbia mai provato, credo che non basterà una vita intera per imparare ad andar bene. In più non vivendo al mare ogni volta che torno in acqua mi sembra di ricominciare da capo”.
La storia di Federica Monacelli è molto interessante perché incarna per molte ragazze un esempio di motivazione feroce e stile di vita sano. C’è inoltre una particolarità nella traiettoria della carriera di Federica, me ne sono accorto mentre parlavamo a microfoni aperti: ha quasi sempre e solo praticato sport individuali. Siccome credo (perché l’ho sperimentato sulla mia pelle) che gli sport di squadra (molto più della scuola) ti possano preparare ai rapporti con la società nonché alla vita lavorativa, le ho chiesto se abbia mai riscontrato delle conseguenze sul proprio carattere: “In effetti lavoro spesso da sola, questa mia propensione per gli sport individuali si riflette nel quotidiano. Ho bisogno dei miei momenti però ad esempio amo condividere i viaggi”. Panama, Portogallo, Indonesia: “Adesso dedico tutto il mio tempo libero al surf, le vacanze sono impostate su quello. Quest’estate sono stata in Indonesia, in una zona di Sumatra veramente remota e lontana dalla civiltà. Facevamo soltanto surf”.
Simpatico scambio di battute tra me e Federica sul tema – reef boots sì / reef boots no. Qualcuno di voi probabilmente avrà già capito. E poi abbiamo parlato di come un principiante dovrebbe approcciarsi alla scelta delle tavole e del surf in Italia, che per adesso la nostra ospite evita: “Non vado tanto spesso, mi spaventa la gente che c’è in Liguria. Da Milano sarei pure a portata ma non essendo ancora tanto pratica non me la sento di entrare in un’ambiente così aggressivo e frenetico”.