L’inverno è arrivato e dopo un piccolo assaggio le prime mareggiate consistenti iniziano a manifestarsi continuativamente sulle coste di tutta Italia. Abbiamo visto le prime candidature al contest O’Neill Ride of the Winter che premierà l’onda migliore surfata durante la nostra alta stagione. Quale momento migliore dunque per tornare a conoscere i surfisti non sponsorizzati che vivono per il surf? Uno dei due premi in palio infatti sarà assegnato proprio ad un rappresentante della categoria No Sponsor. In questo capitolo andremo a conoscere meglio un ragazzo di 27 anni, Giordano D’Eccleesiis, nato a Cecina in provincia di Livorno, che sta cercando di fare del surf un lavoro.
Primo approccio: dalle vasche in piscina alle vasche per tornare sul picco
Partiamo dagli albori: Giordano inizia a surfare davanti casa, abita a pochi passi dalla spiaggia e durante le giornate di mare mosso si divertiva a prendere le onde piccole che rompevano a riva con una vecchia tavola da windsurf. Più avanti negli anni inizierà a nuotare a livello agonistico e grazie ai compagni di allenamento intensifica il suo rapporto con l’acqua ed inizia ad uscire in mare più frequentemente e con condizioni sempre più impegnative.
Abituato a gareggiare in piscina, il surf per Giordi diventa una vera e propria valvola di sfogo: “Il surf è a mio modo di vedere una delle forme di connessione più pura che si possano avere con il mare, entri in sintonia con i suoi cambiamenti anche quando stai semplicemente controllando le previsioni. Il surf è anche di ricerca dei propri limiti e delle paure”. Ammette poi di aver sempre fatto fatica a trovare un accordo tra divertimento e fatica. Nel mondo del nuoto tutto ruotava intorno ai risultati, agli allenamenti ed al sacrificio, nel surf invece ha trovato la giusta sintonia che gli permette di continuare a divertirsi anche senza raggiungere per forza degli obiettivi.
Giordano dopo aver insegnato per diversi anni nuoto e frequentato l’università, ha deciso di seguire la propria passione per trasmettere i suoi valori agli allievi della Heavy Water Academy, la sua scuola di surf: “Ai ragazzi che gareggiano cerco sempre di trasmettere l’equilibrio tra piacere di farlo e la ricerca degli obiettivi. Ognuno giustamente coltiva le sue ambizioni, ma credo che il risultato più importante sia uscire dall’acqua con il sorriso”.
Visione del surf moderno: less talk, more surfing
Ho chiesto a Giordano come vedesse l’evoluzione del surf in Italia e nel mondo e le sue parole mi trovano d’accordo. L’evoluzione è stata costante e molto forte, chi inizia adesso fa molta più fatica ad entrare nel core del surf. Molti si affacciano al nostro sport grazie ai social network e pensano che acquistare un’esperienza venduta a pacchetti faccia di loro dei surfisti provetti. Il surf in Italia come ben sappiamo è tanta ricerca, passione e soprattutto silenzio. Spetta a chi insegna e vive di surf l’obbligo di trasmettere questi valori ai neofiti. Le scuole sono sempre più qualificate e per fortuna stanno iniziando a fare un lavoro culturale importante e necessario. Il rispetto del mare in tutte le sue forme è centrale. Bisogna avere rispetto per sé stessi e per i propri limiti così da poter rispettare anche chi vuole trascorrere un pomeriggio in acqua senza il rischio di incorrere in incidenti. Ci ritroviamo nelle sue parole anche quando dice che la voglia di farsi vedere a tutti i costi può rappresentare l’incipit di molti dei problemi che si possono vivere durante una giornata di onde.
Lavoro: istruttore di surf, geologo e floricoltore
Il viaggio è una parte fondamentale nella vita di ogni surfista mediterraneo. Come detto in precedenza la ricerca è essenziale per riuscire a sfruttare ogni perturbazione in giro per lo stivale. Sempre pronto a muoversi per andare a caccia delle condizioni giuste, Giordi ammesse che non sia facile riuscire a conciliare lavoro e surf. Abbiamo detto che Giordano ha aperto la sua scuola, la Heavy Water Academy. Ma basta questo per mantenersi? La risposta è no: i principali introiti per il cacciatore di onde toscano arriva dai fiori. Sì avete capito bene, la famiglia D’Eccleesiis ha un’attività di floricultura che porta avanti da ormai 40 anni. Oltre a questo Giordi è laureato in geologia all’Università di Pisa e questo gli permette di poter tenere dei corsi agli studenti delle scuole primarie del suo comune di residenza. Estate impegnata alla scuola di surf, primavera principalmente occupata dalla floricultura, di tanto in tanto riesce a fuggire dall’Italia e a rifugiarsi nelle calde Isole Canarie: “Mi piace surfare onde grosse e alle Canarie c’è questa possibilità. È un buon allenamento in vista delle grandi mareggiate italiane”.
Viaggi
Non avendo mai avuto sponsor né la necessità di partecipare alle gare, i suoi viaggi sono sempre stati incentrati sul piacere e sulla ricerca. Ci fa menzione di un trip speciale in Centro America, da cui è rimasto affascinato molto sia per il contesto che per la qualità delle onde. Ma anche l’Irlanda non è stata da meno: a stupirlo qui fu l’alta concentrazione di spot world class in pochi chilometri di costa. Per il futuro Giordi sogna le Hawaii e l’Australia, però a spuntarla potrebbe essere il terzo incomodo: quella selvaggia Africa di cui tanto abbiamo parlato nei nostri articoli precedenti.
Giordano D’Eccleesiis ha un profilo molto interessante. Lo conosco da ormai qualche anno ed il suo progresso sulla tavola è stato davvero notevole. Passa la maggior parte del tempo a surfare in Italia e non perde occasione per testare tavole strane e particolari. Non lo ha detto, ma ha una collezione davvero notevole ed è facile vederlo in mare sempre con un modello diverso sotto ai piedi. Dai gun ai fish ai mid-lenght alle assimmetriche, Giordi tira fuori dal rack la tavola migliore per sfruttare le occasioni che il mare gli presenta. La sua preparazione fisica e la sua predisposizione per le onde grandi fanno di lui uno dei più seri candidati alla vittoria del Ride of the Winter di O’Neill. Chi sa che il suo stato di No Sponsor abbia i giorni contati…