Italo è l’underdog. Lo è stato, venendo fuori dal nulla, e riesce nell’impresa di continuare ad esserlo anche dopo aver vinto tutto. Il primo oro olimpico della storia del surf viene da Baia Formosa, villaggio di pescatori 100km a sud di Natal, nel nordeste del Brasile. Sabbia nera, acqua marrone, un point destro che è consistente e diverte quanto il surf di Italo: frizzante, innovativo, gioioso. Corre veloce Italo Ferreira su quella tavola, in backside fa impressione. Non lascia respiro a spettatori ed avversari.
Billabong è riuscita a fermare il tempo trovando 2 settimane di buco nell’agenda fittissima di Italo, così è nato “The Curious Tales of Italo Ferreira”. Le uniche parti originali del documentario sono state girate a Baia Formosa, un tuffo profondo alle radici della storia del campione brasiliano. Italo commenta così: “Quando abbiamo iniziato le riprese non avrei mai immaginato che sarebbe stato così emozionante…mi sono lasciato andare, è stato forte”. Il protagonista del documentario poi aggiunge: “La storia ti travolge perché è vera, dura: spero che le persone guardandolo sapranno mettersi nei miei panni, superare certe sfide non è stato facile”. Infine una curiosità, perché presentare il primo vero film da oro olimpico ha un altro sapore: “Avevo chiesto espressamente che non uscisse prima di Tokyo, ero sicuro che avrei potuto scrivere la storia”.
Il fatto di aver portato “The Curious Tales of Italo Ferreira” a Baia Formosa rende tutto più speciale. Sappiamo del legame indissolubile che Italo mantiene vivo ogni giorno con la sua terra, ancora vicino agli amici di sempre nonostante il successo. Nel corso dei 45 minuti della proiezione si succedono testimonianze di persone che lo hanno visto crescere, dal primo surf con il coperchio di una cassa di pesce in polistirolo all’ascesa nel World Tour. Un racconto di passione e sudore che prende forma attraverso la voce di Buxexa, miglior amico di Italo già dall’infanzia ed oggi suo filmmaker: “Non credevo che sarei stato in grado di parlare in camera perché sono piuttosto timido. Non ero pronto, non mi aspettavo una vita così e questo testimonia ancora una volta le difficoltà da cui con Italo siamo venuti fuori”.
Su Stab trovate l’intervista alla regista del documentario, degna di nota perché oltre ad avere un indubbio talento anche lei ha una storia alla Italo. Laureata in letteratura e passata poi alla fotografia, Luiza de Moraes racconta la sua esperienza a capo del progetto: “Italo è la persona più impegnata che abbia mai conosciuto, trovare il tempo per girare è stata un’impresa. Volevano darmi 5 giorni per chiudere tutto…ne ho ottenuti 15 per fortuna”. Mi ha colpito poi un passaggio in cui viene fuori un fatto particolare: “Anche se la narrazione vorrebbe Italo Ferreira come un eroe per tutti, e questo al 99% è vero, rimane qualcuno anche qui in casa sua che continua a criticarlo, alcuni non lo vedono di buon occhio”. La risposta di Italo alle critiche? “Non dirò nulla, lascerò che sia il mio surf a parlare”.
Il documentario è live ora su Red Bull TV: clicca qui per l’accesso diretto.
“The Curious Tales of Italo Ferreira” arriverà presto anche in Italia con una premiere in cui potremmo essere direttamente coinvolti. Stay tuned per non perdere i prossimi aggiornamenti.