È ormai una buona consuetudine per gli atleti di alto livello dedicarsi agli investimenti. Alcuni lo fanno personalmente, altri si affidano a consulenti e fondi. Variano anche le tempistiche: nel surf abbiamo l’esempio di Kelly che fa business in prima persona da oltre un decennio, mentre la maggioranza dei surfisti professionisti mettono l’abito da business soltanto dopo aver appeso la lycra al chiodo. Mick Fanning appartiene alla seconda categoria e sappiamo che in questi anni ha fatto cassa con l’immobiliare e la birra. L’ultima avventura finanziaria del campione australiano riguarda la blue economy.
Sea Forest è la startup con sede sull’isola di Tasmania che ha attirato l’attenzione di Mick Fanning, entrato nella compagine societaria con alcune quote di minoranza. Sea Forest ha un’immagine veramente figa, lasciatemelo dire: logo super stiloso, foto significative e tutte sulla stessa palette, font giusto (sinistramente simile a quello di Tuttologic), sito arredato con grafiche minimali ma esplicative. Sarà un caso che nel video corporate indossano tutti un pile di Patagonia aka Patagucci? Io non credo.
Avrete forse già sentito dire che il processo digestivo del bestiame da allevamento contribuisce in maniera importante (16%) all’emissione globale di gas serra. Detto più semplicemente, le flatulenze dei bovini inquinano. E tanto. Questo è un problema. In che modo quindi Mick Fanning, una startup della Tasmania e la blue economy possono aver a che fare con questa storia dell’aerofagia dei bovini?
La risposta è l’Aspargopsis, un’alga di mare rossa nativa delle acque della Tasmania. I ricercatori di Sea Forest hanno scoperto che l’Aspargopsis se inclusa in minime quantità nella dieta (0.2%) del bestiame può ridurre del 98% le emissioni di metano. Sea Forest è la prima azienda nel mondo a coltivare l’alga su scala commerciale. Lo fa sia a terra, che in acqua. Quando l’Aspargopsis cresce in acqua assorbe grandi quantità di carbonio contribuendo anche al benessere dell’ecosistema marino. Un prodigio della natura.
Cheers Mick, bel colpo. Beviamo una Balter alla tua!