Project Zero è uno spot sul surf in cui non viene mai pronunciata la parola surf. Destinato al pubblico internazionale, Project Zero cavalca apertamente alcuni dei concetti che rendono il Made in Italy grande nel mondo: storia, arte, tradizione artigiana e – perché no? – quello slancio nell’innovazione tecnologica che trova massima espressione nella motoristica dell’Emilia-Romagna. Con Marcello Zani, founder e shaper di Sequoia Surfboards, siamo più in Romagna che in Emilia. Marcello è cresciuto correndo nel Campionato Gran Turismo, una persona ossessionata dalla performance e dal design. Abbiamo scritto e filmato Project Zero passando parecchio tempo con il boss di Sequoia, rinominato dalla banda “The Italian Maestro”, come Pirlo. Ci parla sempre di Enzo Ferrari, lo cita in continuazione. Ha piani ambiziosi per il suo brand di tavole da surf partito da un capannone di Cesena e che oggi produce in Portogallo e Thailandia. Project Zero atterrerà nelle patrie del surf, Australia e Stati Uniti, dove Sequoia ha fatto capolino recentemente grazie alla collaborazione con Aloha Surfboards, leggendario marchio operativo dal 1973.
Ad ottobre siamo partiti per il Portogallo, nel periodo in cui si svolgeva a Ribeira d’Ilhas la gara delle Challenger Series. Avremmo dovuto filmare con un ragazzo californiano davvero forte, che speriamo di ritrovare al prossimo giro, ma purtroppo il mistery rider di Sequoia non si è presentato. Il commento del maestro? “È un po’ matto, è punk come me: a me piacciono questi personaggi”. Non ci abbattiamo e dopo una super session a Coxos incrocio Diego Cordeiro. Avevamo registrato un podcast da poco, non l’avevo ancora conosciuto di persona ma attacchiamo a chiacchierare. Diego è un animale sociale, dispensa abbracci e sorrisi per tutti. Insieme a Marcello, che l’aveva già avvicinato ad Hossegor, gli proponiamo di provare delle tavole Sequoia, tirandolo dentro Project Zero.
E così sale a bordo Diego, con grande disponibilità (e lungimiranza), in maniera del tutto casuale. Facendosi notare attraverso questo video-progetto e grazie alla segnalazione di Marcello al quartier generale di Aloha in Australia, Diego Cordeiro ha appena ricevuto un paio di tavole nuove fiammanti da sottoporre al test del suo potente backside carve. Il felice epilogo destinato a chi sa cogliere l’attimo.
La seconda parte di Project Zero è stata girata in Liguria con Marcelo Nunes, un altro personaggio tutto da scoprire. Marcelo e Marcello lavorano insieme da qualche anno ormai, alcuni dei best-seller di Sequoia, tavole come la Carlos o la Toro, sono state sviluppate prendendo spunto anche dai feedback del surfista brasiliano ex CT. Nonostante questa ormai solida e proficua collaborazione, Marcelo non era mai stato in Italia. È rimasto impressionato dalla suo primo approccio con quelle onde del Mediterraneo per cui sono stati progettati un buon numero dei modelli di Sequoia.
La scelta delle location, come spiega Marcello Zani, non è casuale: “Mi piace che ci sia una parte girata in Portogallo, la mia nuova sede, e naturalmente anche del bel surf in Italia, la terra da cui sono partito come shaper. In Project Zero ci sono spot con cui ho un legame personale e che sento come casa”.
Project Zero è frutto del lavoro di una squadra che ha potuto fare affidamento anche sulla professionalità di Tommaso Caporali, la potente voce narrante che vi accompagna nella storia scritta dal sottoscritto. Le riprese sono di Tommaso Pardini e l’editing invece è a cura di Filippo Ferro, ragazzo genovese di belle speranze che avevate già potuto apprezzare nell’esordio di Gelov.