Saper scegliere lo spot giusto nel surf è fondamentale: difronte alle onde il surfista diventa famelico e spesso si fa indurre in tentazione, leggendo male la situazione. Il rischio di entrare in spot che non presentano le condizioni migliori per divertirsi è alto soprattutto dopo un lungo periodo di magra, quando la lucidità è ai minimi storici. Per questo vi presentiamo una lista di 4 elementi da valutare per scegliere lo spot in cui massimizzare il divertimento, qualunque sia il tuo livello.
Affollamento del surf spot
Tante persone + onde buone = divertimento assicurato. Toglietevelo subito dalla testa: la risposta è sbagliata. I surfisti sono un po’ come i lupi e si dividono in due categorie: i solitari e quelli che si muovono in branco. Quante volte vi è capitato di trovare uno spot vuoto con decine di persone a fare capannello nel parcheggio, aspettando di capire se entrare o no? Poi magicamente uno si cambia e decide di entrare, innescando una reazione a catena: da 0 a 20 persone nel giro di pochi minuti. Perché questo accade? Perché spesso si entra dove si vede affollamento, dando per scontato che lì ci siano onde buone. “Se tutti si buttano d’altronde ci sarà un motivo no?” No. Probabilmente quello è lo spot più rinomato ed accessibile, raggiungere il picco è una sciocchezza e si parcheggia pure comodamente la macchina. Che vuoi di più?
Vi facciamo un esempio pratico: i pontili della Versilia. Arrivi, metti la macchina sul lungo mare, fai una bella sfilata sul pontile e ti tuffi evitando corrente e duckdive. Poi per magia rimani incastrato sotto ai piloni oppure non riesci a tornare sul picco intralciando chi sa surfare e creando situazioni di pericolo. Stremato dalla fatica torni a riva e ti ributti dal pontile così, in loop. Esiste un’alternativa che richiede maggior tempo ed applicazione, ma che rappresenta la via giusta per progredire e migliorarsi: chilometri e chilometri di costa nascondono svariati picchi solitari dove poter prendere le onde in santa pace se il tuo livello non è eccelso. Quindi non fatevi condizionare dalla gente per la scelta dello spot giusto.
Surf spot deserti: miraggio o inganno?
Qui parliamo dell’opposto della situazione appena descritta: andate a fare un check lungo la costa e trovate uno spot completamente deserto con onde che srotolano indisturbate. Acqua cristallina, sole e nessuno che surfa: miraggio o inganno? Può essere che ogni tanto la direzione del vento, l’intensità della mareggiata e la conformazione del fondale possano attivare spot che solitamente non lavorano. Vi sembrerà di aver vinto la lotteria anche se nella più reale delle ipotesi quello spot risulterà insurfabile per motivazioni come forti correnti e/o difficoltà di entrata ed uscita dall’acqua. L’occasione sembra ghiotta ma l’insidia è dietro l’angolo. Nella scelta dello spot ricordatevi di osservare a lungo la situazione e se siete lontani da casa magari fatevi consigliare da qualche amico locale.
Non dimenticarti del localismo
Tema trattato in tutte le salse, ma non bisogna dimenticare che ci sono spot in cui surfano in pochi e non desiderano essere disturbati. Se siete da soli avvicinatevi con discrezione, se siete in un gruppetto meglio lasciar stare e cercare altrove. Per il bene comune, una session con onde belle e clima teso in acqua non è mai la migliore delle opzioni. Prima di muovervi alla ricerca delle onde lontani da casa soprattutto, magari cambiando regione, informatevi sulla cultura e sulle usanze del luogo in cui vi state recando. La scelta dello spot dipende anche dagli altri, il rispetto è importante.
E del livello in acqua
Se affacciando sullo spot vedete più surfisti bravi spaccare le onde, probabilmente significa che è meglio stare alla larga. Il surfista forte solitamente non guarda in faccia a nessuno, è preparato fisicamente, rema molte onde e le surfa tutte fino in fondo lasciando poche briciole nel piatto. Non lasciatevi ingannare dalle belle manovre, spesso chi è abile sfrutta al meglio anche le condizioni peggiori e fa sembrare tutto più facile. Per la scelta dello spot dunque diffidate dai professionisti, ma anche dai neofiti: infatti se al contrario vedete in acqua softop colorati e surfisti che hanno difficoltà a partire o ad eseguire una duckdive, cambiate spot. Un livello molto basso potrebbe lasciar intendere che ci saranno più onde per voi, ma questo implica anche una scarsa cognizione del pericolo ed incuranza delle regole.