Se immaginassimo il nostro Natale ideale, lo faremmo con onde perfette all’orizzonte e una tavola da surf sotto il braccio. Quest’anno Babbo Natale è stato molto generoso e ci ha regalato una swell consistente e duratura, permettendoci di consumare qualche caloria extra con il surf prima della grande abbuffata di Natale.
Un dicembre da ricordare: surf a Natale, ma non solo
La stagione delle onde era partita un po’ a rilento e finora le mareggiate che avevano colpito le coste mediterranee non erano state molto entusiasmanti. Dicembre, per fortuna, ha cambiato le carte in tavola, regalandoci un paio di swell durature che ci hanno fatto tornare il sorriso.
Da Nord a Sud, isole comprese, il Bel Paese ha dato sfoggio di tutta la sua potenza, conquistando persino la copertina social di alcuni dei media di surf più importanti al mondo. Il fascino italico ormai è irresistibile anche quando si parla di onde. La fortuna di surfare immersi in scenari bellissimi e di potersi gustare qualche prelibatezza appena usciti dall’acqua è una benedizione che in pochi possono vantare.
Onde di qualità e temperature gelide
Il surf a Natale, ovviamente, ha i suoi pro e i suoi contro. Se da una parte abbiamo goduto di giornate che permettevano anche tre session consecutive, dall’altra il freddo pungente ha influenzato non poco le nostre prestazioni in acqua. Con l’abbassarsi delle temperature, lo spessore delle mute aumenta inevitabilmente e questo può incidere sulle performance del surfista.
C’è chi ha preferito session più brevi, utilizzando la classica 4/3 mm, e chi invece ha già sfoggiato l’armatura pesante, con mute 5/4 mm complete di cappuccio e calzari. Le giornate di sole, spesso caratterizzate da cielo terso e venti freddi, non hanno inciso a sufficienza sulla scelta dell’attrezzatura.
Un fattore spesso sottovalutato, ma che spesso ci fa sorgere dubbi esistenziali è quello del peso e della mobilità. Una muta 5/4 mm bagnata aumenta di qualche chilo il nostro peso, influendo anche sulla tavola che stiamo utilizzando. Per questo i surfisti più esperti, quando le condizioni lo permettono e non sono eccessivamente proitive, optano per mute più sottili compensando all’assenza di calore muovendosi di più sul picco.
L’antipasto è servito
Se avete inventato una scusa per saltare i pranzi di Natale con l’idea di recuperare durante il resto delle festività, sappiate che vi toccherà essere ancora più creativi. Le previsioni a lungo termine annunciano un’altra grossa mareggiata pronta a colpire le coste mediterranee all’inizio dell’anno nuovo. Per molti surfisti italiani, le vacanze natalizie stanno diventando un periodo sempre più legato al mare e meno alla tavola (quella imbandita). E, diciamolo, non si può certo resistere alla tentazione di cavalcare onde così belle, soprattutto sapendo che potrebbero arrivare altre giornate epiche. Prepariamoci quindi a un nuovo round di scuse, perché quando le onde chiamano, è difficile dire di no.
Chi ha scelto di viaggiare all’estero spendendo un occhio della testa si starà mangiando le mani, ma tranquilli, vi capiamo. Surfare in Italia ha un sapore unico. Anche se spesso si devono macinare centinaia di chilometri per trovare l’onda giusta, la sensazione di scivolare “a casa” è impareggiabile.
Affollamento e poca cultura
Non possiamo concludere un articolo sulle onde italiche senza cercare di insegnare qualcosa ai nuovi arrivati in lineup. Dobbiamo dire che, in generale, abbiamo notato più educazione tra i surfisti nati dopo la pandemia, ma gli errori sono sempre gli stessi. La misura e la potenza delle swell hanno limitato i danni questa volta. Più di una volta abbiamo visto surfisti sputati fuori dall’acqua, incapaci di raggiungere la lineup. Paradossalmente, i giorni migliori sono stati quelli meno affollati. Onde difficili da surfare, bellissime da vedere, ma che richiedevano un livello medio-alto per essere sfruttate al meglio. Rimane il solito dubbio: perché lasciarsi influenzare dai surfisti più esperti nella scelta dello spot? Stare in mare in determinate condizioni può essere un pericolo, non solo per voi stessi, ma anche per chi sta surfando e deve cercare di evitarvi.
Il nostro consiglio è sempre lo stesso: cercate spot più riparati e con condizioni più morbide, in modo da allenarvi e abituarvi progressivamente all’intensità delle mareggiate senza bruciare le tappe. La pazienza è una virtù anche nel surf, e imparare con gradualità vi aiuterà a migliorare più rapidamente di quanto pensiate.