L’Isola sa di solitudine e sconfinatezza, se ti sporgi in là dal Faro vedi l’inizio di un altro mondo. L’Isola gli evoca ricordi di gioventù che hanno impresso un segno nel suo carattere: la prima esperienza lontano da casa con tavola sottobraccio e zaino in spalla, un mentore dall’aspetto di un’infaticabile taglialegna dell’Oregon, le estati in famiglia sferzate da un vento irredentista. Ma quant’è bello prendere l’ultima quando è buio, percepirla senza vedere, assecondare una forza che procede inevitabile e senza fatica? Senti click, poi zzzzzz. Si toglie la muta guardando in alto: il cielo abbraccia l’Isola e la riempie di stelle.
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