Sandy Alibo ci ha trascinati in un’altra dimensione: è nata e cresciuta nei Caraibi ma arriva dal Ghana, lo rappresenta con orgoglio e passione. Nel 2016 dopo averci passato del tempo in vacanza decide di stabilirsi lì e fonda Surf Ghana: “Un collettivo nato con l’idea di riunire tutti i surfisti e gli skater del Ghana per sviluppare progetti culturali e soprattutto per aumentare la rappresentanza dell’Africa nei board sports. Surf Ghana inizialmente era soltanto un account Instagram, ci bastava documentare quello che accadeva e mettere il Ghana sulla mappa”, spiega Sandy per presentare la sua splendida creatura. L’Africa è il futuro del turismo del surf e forse proprio del turismo in generale, l’abbiamo scritto e ripetuto più volte. Il continente nero nasconde ancora indefinite località paesaggisticamente incredibili e culture dalla storia millenaria.
L’unico modo possibile per svelare al mondo tutta la magia dell’Africa ancora incontaminata è mettere alla guida della macchina turistica persone illuminate e fortemente radicate nel territorio, come Sandy. Che infatti mette subito l’accento sull’importanza di infondere valore nella community: “Quando ho cominciato Surf Ghana c’erano 2 scuole di surf, oggi ne abbiamo 7. Questo significa più posti di lavoro e maggior capacità per l’ecosistema che abbiamo creato di gestire arrivi di surfisti e persone come te, che dall’estero vorrebbero venire a surfare onde solitarie e conoscere la vibrante cultura ghanese”. La chiacchierata tra me e Sandy si è svolta durante l’House of Vans Surf & Skate Film Festival, a fine Maggio a Milano. Lo specifico perché grazie al brand famoso globalmente per le sue iconiche scarpe da skate, Sandy ha ricevuto l’invito a partecipare all’evento, e non solo: “Devo ringraziare Vans perché in Africa non abbiamo tanti brand che investono realmente nella community, senza aspettarsi nulla in cambio. Insieme a loro abbiamo lanciato nel 2021 il Freedom Skatepark, a breve apriremo una surfhouse a Busua. In Africa abbiamo un bisogno tremendo di punti di ritrovo come questi, luoghi di svago, ricreativi, dove le persone si incontrano per stare insieme e condividere le proprie passioni”.
L’immagine del surf in Ghana per chi è attento ai particolari ha subito un’impennata di consensi grazie a Mikey February, surf guru di proporzioni galattiche. Il suo “Nu Rhytmo” è stato girato proprio lì, in Ghana, ed un personaggio così coinvolto nell’espansione del surf africano non poteva non far visita all’associazione di Sandy: “Mikey non è solo un surfista, è un attivista: un punto di riferimento per tutti i ragazzini africani che si divertono a stare in piedi sulla tavola spinti da un’onda. Il fatto che abbia guidato 7h dalla città per raggiungere il nostro piccolo villaggio, avrà sicuramente un grande impatto sulla vita dei giovani”. In virtù anche di quanto mi ha raccontato Tommaso del Senegal, siamo sicuri che il surf africano sia the next big thing: dopo la brazilian storm, vedrete che arriverà l’african storm. E la nostra ospite ci tiene a sottolineare che dopo Sud Africa, Marocco e Senegal c’è il Ghana per numero di praticanti.
C’è solo un piccolo (eufemismo) problema: che è tutto ancora troppo difficile. Se da una parte, racconta Sandy, la collaborazione tra stati africani in ottica di politiche sportive sta migliorando, la burocrazia e le arretrate leggi locali impediscono agli aspiranti atleti di avere un normale sviluppo di carriera: “Avrei dovuto essere qui con una surfista su cui stiamo lavorando, ma non è potuta venire per problemi di visto”. Stessa cosa accaduta ad Ismaila Samb, surfer senegalese sponsorizzato da Sequoia, che da tempo posticipa un viaggio in Europa (per allenarsi ad Hossegor) a causa di problemi col visto. Difficoltà strutturali che vanno ben al di là dello sport.
Ma quindi un surftrip in Ghana? Che ne dite? Facciamoci dare due dritte da Sandy, che a sensazione ci manderà bene. Un estratto della sua risposta:
“Le persone sono molto gentili, il paese è sicuro. Le strade a volte sono dissestate ma sono sicure e tranquille, avrete bisogno di una macchina per muovervi. La musica è incredibile (date un’occhiata allo studio di registrazione che ha fondato Sandy), il cibo pure: preparatevi a vibes pazzesche. La miglior stagione delle onde va da Giugno ad Ottobre, che è anche la stagione delle piogge. C’è un detto che gira tra chi visita il paese: quando vieni in Ghana per la prima volta, torni sempre la seconda”.
Il carisma e la travolgente personalità di Sandy hanno messo il Ghana in luce agli occhi di brand globali come Vans, Spotify, New Era e di vip come Kendrick Lamar e Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti, che sono andati in Ghana per conoscerla. Ciò che Sandy Alibo sta riuscendo a fare è incredibile, un capolavoro di filantropia. Prima di salutarla, le chiedo se esiste qualche modo per aiutare Surf Ghana, per essere parte di questo progetto: “Se siete shaper, coach, fotografi o lavorate a qualsiasi tipo nel mondo del surf, venite a trovarci. Venite a stare ospiti da noi, trascorrete del tempo in Ghana per trasmetterci nuove skills. Non ve ne pentirete”.
Immagine di copertina by Alan Van Gysen.