L’estate è il periodo dell’anno in cui si vendono più tavole da surf. Anche se le condizioni non consentono di surfare quanto d’inverno, il consumatore medio entra i modalità vacanza quando pianifica il surftrip d’agosto. E così capita che si lasci ingolosire da 5 o più piedi di poliuretano e vetroresina. Di 30 tavole da surf che avrò avuto in circa 20 anni di pratica, ne ho sbagliate sicuramente più della metà. Facevamo questo discorso qualche giorno fa in acqua tra i pontili della Versilia con due amici, Matteo Fabbri e Filippo Marullo. Entrambi campioni italiani di longboard, entrambi competenti in materia (più Matte che Pippo, ça va sans dire), rappresentanti di generazioni con ideali e aspettative diverse perché Pippo è del 2004 e Matte è dell’89. Nell’attesa tra un’ondina e l’altra stavano venendo fuori concetti interessanti o quantomeno che potrebbero esservi utili, perciò ho stoppato la conversazione per posticiparla al post-session: “Ricordatevi cosa avete detto eh, mi raccomando”.
Ecco a voi quindi il risultato dell’extrapodcast con esperienze e consigli sulle tavole da surf. A naso questa idea dell’extrapodcast non mi sembra così malvagia: due microfoni, una camera piantata lì senza badare troppo alla composizione, un gruppetto di amici che molto spontaneamente si sparano una chiacchierata che avrebbero fatto comunque, anche senza registrare. Potremmo riproporlo, risalterà fuori il format improvvisato dell’extrapodcast. È leggero e ti tiene anche compagnia.
Stavolta con Matteo Fabbri di MF Surfboards e Filippo Marullo rispondiamo a domande tipo:
- Come devo scegliere che tavola da surf comprare?
- Dove posso testare approfonditamente le mie tavole?
- A cosa servono le tavole assimetriche?
Riascoltandolo mi sono reso conto che tanti concetti vanno nella stessa direzione: divertiamoci, scegliete tavole facili, non abbiate paura di andare più lungo e più grosso. Mi piace il surf alla portata di tutti che inizio a veder scritto, raccontato e promosso anche dai grandi marchi perché questa consapevolezza ci aiuterà a tirar fuori il massimo dalle session così-così, che purtroppo realisticamente rappresentano il 90% della nostra vita surfistica. Matteo mi ha aperto gli occhi su questo, costruendomi con le sue mani il mio primo mid-lenght, che nel mio modo di interpretare il surf ha rappresentato molto più di una tavola.